Sulle
tracce dell’antico sentiero
Il viaggio comincia al mattino presto, si fa visita al
Castello della Famiglia Galluppi
Interessanti anche i resti delle antiche tombe dei Saraceni
di Fiorella Landro
foto Enrico Bonizzoli
Tropea - Stanchi di una vacanza di solo mare e salsedine a Tropea? Desiderosi di conoscere la storia del nostro entroterra tra antichi sapori, panorama mozzafiato e distese verdissime? Ecco un’idea per una giornata diversa a pochi chilometri dalla Perla del Tirreno, che splendida e stretta sulla sua rocca offre, oltre alle spiagge bianchissime e al grande blu della sua costa, un interessante percorso sulla via degli antichi mulini.
A proporre l’iniziativa un gruppo di giovani di Caria e Gasponi, geologi, cineoperatori, qualcuno lavora in teatro, che hanno fondato l’Associazione ‘Antico Sentiero’ per fare trekking a Tropea e trasmettere la loro passione per la natura e la salvaguardia del territorio.
Il viaggio comincia al mattino presto, si fa visita al Castello della Famiglia Galluppi di Caria e si scende verso la Fiumara Ruffa. Il paesaggio è meraviglioso, il verde è esagerato e l’acqua della fiumara freschissima e limpida, si individuano anche delle trote.
E’ difficile descrivere la vista che si gode scendendo: oltre lo strapiombo e le gole si intravede il mare e quando non c’è foschia appare l’Etna: una grande emozione. Tutto intorno vegetazione, profumo di origano e di alloro, natura incontaminata, fiori delicati per un percorso di quasi sei chilometri. Quando si arriva al vecchio Mulino di Livasì del XVIII secolo, otto macine funzionanti fino alla seconda guerra mondiale, si comprende quanto amore e dedizione avevano i nostri nonni contadini per la loro terra e per il loro lavoro. Percorrevano questi impervi sentieri con l’asino per macinare il grano partendo dai paesi vicini e ingegnosamente sfruttavano il flusso dell’acqua della fiumara per attivare molte macine e produrre farina per tutti.
Vicino la fiumara cresce una rara e antica specie di felce che vive solo in questo ambiente, la Woodwardia Radicans, e alberi secolari che i turisti abbracciano durante il percorso per catturare e trattenere la loro antica energia. Inaspettatamente spunta un albero di limoni e un nespolo verdissimo ed enorme, davvero insoliti in un sito del genere.
Risalendo verso Caria, ai fianchi della strada, distese di ulivi fin dove l’occhio riesce ad arrivare e un silenzio profondo che invita alla meditazione.
Interessanti anche i resti delle antiche tombe dei Saraceni, affacciate sul mare, che pare così volessero addormentarsi su questa nostra terra profumata e generosa.
Dopo l’escursione ci si ristora in una masseria nelle campagne di Caria, c’è fresco e ottimo vino rosso locale. Si gustano i piatti tipici preparati come una volta, i fagioli cucinati sulla brace con pazienza e lentezza come cento anni fa, tante specialità e sapori di Calabria.
Si balla e si canta insieme, complice il vino, il buon cibo e soprattutto il calore e l’accoglienza di chi organizza il tutto.
L’autenticità è il filo conduttore dell’intera giornata, gli organizzatori trasmettono questo e anche il grande amore per la loro terra. Dopo l’inverno si ritrovano per sistemare il percorso devastato dalle piogge e dalla fiumara che ingrossandosi inonda i ponticelli e le altre strutture costruite dai ragazzi del Trekking sulle tracce dell’antico sentiero.
Unica nota stonata in mezzo a tanta bellezza, la presenza di una discarica visibile durante la risalita tra Spilinga e Caria. I ragazzi hanno evidenziato il problema, sensibilizzato le autorità competenti e hanno chiesto da tempo di poter porre rimedio a tale bruttura, ma nulla è stato fatto. E dopo le promesse di qualcuno, come spesso accade da queste parti, è sceso il silenzio. Ma la speranza non muore e prendendo esempio dagli amici dell’’Antico Sentiero’, crediamo che l’amore per la natura possa essere più forte di ogni ostacolo e che si possa fare ancora tanto per la nostra bella terra.
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www.tropeaedintorni.it settembre 2006 |