Enzo Godano il regista del film "C'era una volta"“C’era una volta” un omaggio a Tropea e alla sua gente

Di Vito Ceravolo il soggetto e la sceneggiatura

Enzo Godano che è il regista e il produttore del film racconterà un viaggio attraverso una serie di flash back originali

 

di Vittoria Saccà

foto Salvatore Libertino

 

Tropea - Nell’aula magna dell’Istituto comprensivo “Don Francesco Mottola” diretto da Francesco Laganà, è stato presentato al pubblico il film che si sta per girare nella cittadina. Dal titolo “C’era una volta…”, “è un film che coniuga – ha detto Vito Ceravolo del quale sono il soggetto e la sceneggiatura – la cultura, o meglio le tradizioni culturali, del presente con quelle del passato e che parallelamente tende a proiettare la città di Tropea verso uno sviluppo in divenire sempre più culturale. Il soggetto, la trama del lavoro – ha proseguito il professore – sono stati concepiti attraverso molteplici ambiti disciplinari: emerge infatti una frammistione e un equilibrio fra aspetti mitologico – leggendari, storico – antropologici, filologico – letterari, con accenti anche filosofico – esistenziali che contemplano una parte del passato ma anche del presente e del futuro di una città straordinaria (patrimoni storico- archeologici e paesaggistico – ambientali) quale Tropea, di un territorio, di un’intera regione, quale la Calabria. E allora – ha concluso Ceravolo – dal presente, dalla quotidianità si percorre un itinerario, un viaggio verso il passato attraverso una serie di flash back che raccontano, in modo originale, attenendosi alle forme autentiche ed originarie, alcune tra le più importanti e suggestive tradizioni popolari: il lamento funebre, il ricunzulu, il carnevale e poi la fujitina, la serenata, la tarantella, canti, balli, suoni, le poesie, i dialoghi fra l’arte della commedia e la commedia dell’arte, tra la parodia e il paradosso”.

Ha quindi preso la parola Enzo Godano che è il regista e il produttore del film, il quale ha sottolineato che esso vuole essere un omaggio a Tropea e alla sua gente, riproponendo il “vivere di una volta”. Per sommi capi (giusto per non togliere il gusto della sorpresa alla prima) ne ha tracciato la trama. Francesco, il protagonista del film, interpretato dal concittadino Giuseppe Godano, ritorna a Tropea dall’America insieme al suo figlioletto Turi, il bambino Francesco Natale. Incontra il suo vecchio maestro Pino, che si finge volutamente cieco rifiutando il modernismo e il progresso,  interpretato da Pasquale Negro, e attraverso i suoi racconti, si ritorna all’anno 1959. Nell’arco di una giornata vengono rivisitati usi e costumi del tempo, tradizioni e scene di vita quotidiana. Non mancano momenti di alta poesia rivissuti nelle spettacolari immagini regalati dal paesaggio e dalla natura come quella del sorgere del sole. Gli attori sono tutti cittadini di Tropea. Ne citiamo alcuni. Intanto tantissimi bambini, poi la sorella del maestro, anch’ella maestra e di nome Maddalena; le tre ragazze che faranno la parte delle “ciangiuline pizzitane” saranno Silvia Sergi, Silvia Laria e Geraldine Caracciolo. Don Vincenzo, un nobile decaduto ma portatore di profondi valori morali che sarà Pasquale De Luca; suo fratello Guglielmo, medico, nelle cui vesti sarà Renato Albanese. Il sindaco della cittadina sarà interpretato da Mamone Rodolfo oggi assessore presso il comune di Drapia, sua moglie sarà Marianna Rombolà che nel film si chiamerà Cassandra. La coppia che riproporrà la classica fujitina sarà composta da Tina, ovvero Tiziana Monteleone e da Giovanni interpretato da Francesco De Vincentis. La mamma di Tina, invece, sarà “Marea” ovvero Romina De Benedetta. Non mancheranno le tre “legnanesi” con Federica Simonelli, Elisa Ogliari e Deborah Certo. Ci saranno ancora il sagrestano interpretato da Franco Lorenzo, il “Rusario” con Francesco Rossi che racchiude in sé ben cinque personaggi dell’epoca, il notaio con Gerardo Barone Adesi e il suo segretario interpretato da Roberto Caracciolo. E poi Francesca Contartese sarà nelle vesti di Virginia, il “Sanpavularu” con Filippo Il Grande, il prete, il pescivendolo, il “capillaru” e tante altre mitiche figure che oggi non esistono più come il banditore interpretato da Fabio Sposaro. Nel film saranno menzionati anche la ‘nduja di Spilinga, il vino di Brattirò, la cipolla rosa.

Per la realizzazione di questo importante film tutto tropeano, ci sarà la collaborazione di Mimmo Rossi per il trucco e del cinereporter Enzo Carone che sarà il direttore della fotografia. Le riprese saranno effettuate con telecamere digitali in alta definizione, formato 16/9 cinematografico, utilizzato su un carrello scorrevole su binari cinematografici, più un “dolly”, ovvero una gru, in grado di alzarsi fino a quattro metri. Per la parte fonica ci sarà la collaborazione di Alessandro Leone.  In verità, questo film, ancora all’inizio delle riprese, è già tanto atteso dai tropeani! 

 

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it        febbraio 2007