Conferenza Stampa
Del Vecchio, Macrì, Orfanò, capigruppo dell'opposizione, attaccano il sindaco Euticchio e la sua maggioranza
Messaggio chiaro è univoco: mandare a casa l'amministrazione attraverso "alleanze parallele ma non trasversali"
di Caterina Pandullo
foto Salvatore Libertino
Tropea 20 aprile 2007 - Un attacco a tutto campo
contro la maggioranza, focalizzato sui punti più controversi dell'ultimo
Consiglio comunale, è stato al centro dell'incontro con la stampa promosso dai
tre capigruppo dell'opposizione, Del Vecchio, Macrì, Orfanò. Ha introdotto Del
Vecchio spiegando le ragioni della conferenza finalizzata ad "informare i
cittadini sulle tematiche oggetto del Consiglio che li toccano più da vicino
tra cui l'aumento di circa il 40% dei tributi e la conferma delle aliquote Ici
ad un tasso tra i
più
alti d'Italia nonostante le richieste della minoranza di privilegiare con un
abbattimento le categorie più deboli". Pesante il giudizio emerso dall'analisi
del bilancio che evidenzia un Comune "al disastro, impossibilitato perfino a
ricorrere all'accensione di un mutuo perché non ha rispettato il patto di
stabilità" e parimenti indicativo della scarsa "credibilità e moralità per le
contraddizioni che contiene al suo interno". Infatti si approva un'integrazione
al regolamento comunale delle entrate "che premia con sconti e rateizzazioni
coloro che finora sono stati omissivi e sostanzialmente evasori" e parimenti,
attraverso una modifica dello Statuto, si vorrebbe istituire la carica del
Presidente del consiglio con un ulteriore aggravio di spese e contestuale
aumento generalizzato dell'indennità degli amministratori; a ciò si aggiunga "
l'enorme contenzioso in cui s'imbarca continuamente il Comune che , invece di
ricorrere a bonari componimenti delle controversie, affida incarichi legali
che sfociano in parcelle di parecchie migliaia di euro". Altrettanto critico e
pungente l'intervento di Orfanò che ha ribadito l'esplosione interna della
maggioranza evidenziata dal pesante j'accuse del manifesto de I Socialisti e
della lettera di dimissioni di Macrì e dalla mancanza di " autorevolezza e di
ruolo del sindaco che temporeggia, rimanda, palleggia come se i problemi
potessero risolversi da soli" mentre il paese diventa "senza regole ed è un
cantiere d'illegalità, come testimoniato dalle trenta ordinanze di demolizione
emesse fino al 15 marzo per irregolarità edilizie". Ritornando all'Ici e alla
lotta all'evasione con cui il sindaco intende reperire fondi per ridurre
l'aliquota, ha proposto l'utilità di varare un condono tributario che
consentirebbe ai cittadini inadempienti di mettersi in regola e parimenti di far
affluire nelle casse comunali nuove entrate da destinare alle categorie più
bisognose. Si è soffermato quindi sugli "sprechi" che andrebbero ad appesantire
un bilancio già tanto disastrato. L'istituzione della figura del Presidente del
consiglio, giustificata dalla maggioranza dallo stato di "stanchezza" del
sindaco, servirebbe secondo Orfanò , "a
dare
il contentino al segretario cittadino dei Ds Saverio Simonelli", così come la
carica di presidente del Nucleo di Valutazione, attribuita al primo dei non
eletti della lista di Euticchio, nonché segretario del Pdm Giuseppe Mazzitelli,
del quale tuttavia non sono stati disconosciuti i requisiti professionali ma
sono state avanzate riserve sulla neutralità di giudizio nella valutazione dei
dipendenti. Sulla gestione del porto, riconfermata fino al 2010 dalla
Capitaneria di Vibo, Orfanò ha parlato di "concessione illegittima" perché la
capitaneria è competente per "strutture facilmente rimovibili" e comunque il
sindaco avrebbe avuto 16 giorni di tempo, tra una concessione e l'altra, per
avviare la procedura per far tornare il porto alla gestione pubblica , così come
aveva promesso in campagna elettorale. Anche Macrì non ha fatto sconti agli ex
alleati a cui soprattutto ha contestato "la politica del rinvio" e il mancato
rispetto di alcune promesse elettorali. Il ritiro della proposta di modifica e
integrazione allo statuto, ha fatto sapere, non è stata una concessione della
maggioranza ma è scaturita dalla sua forte presa di posizione avendo avanzato
rilievi di legittimità oltre che di carattere economico, dal momento che
comporta delle spese. Ha posto poi l'accento su alcune interrogazioni rivolte
al sindaco durante il Consiglio relative alle norme che regolano l'installazione
di canne fumarie nel centro storico, all'esistenza di una delibera successiva
alla n. 38, riguardo alla corrispondenza delle basole utilizzate per la
pavimentazione di via Umberto I con quelle approvate dalla Sovrintendenza
(l'ufficio tecnico ha risposto di no e ciò farebbe sorgere dubbi di legittimità
sulla conformità dei lavori che sarebbero supportati anche dalle dimissioni dei
due direttori dei lavori); ha evidenziato la scarsa sensibilità (dimostrata con
la querelle sul Family day) verso le politiche riguardanti la famiglia che
erano al primo punto del programma elettorale; ha criticato la mancata votazione
della sua proposta di destinare 15.000 euro, disponibili, ai tre importanti
eventi culturali in programma per quest'estate (il premio letterario organizzato
dall' "Accademia degli Affaticati", il Tropea film festival e il Tropea blues
festival) e il rifiuto d'istituzionalizzare con una cifra simbolica la festa de
"I tri da cruci". Non ha rinnegato alcune scelte fatte da vicesindaco tra cui
l'aumento dell'imposta sulla spazzatura finalizzato all'avvio della raccolta
differenziata che sicuramente, ritiene, non sarà attivato e ciò comporterà
ulteriori spese per il prossimo anno. Ha evidenziato il comportamento
irresponsabile e superficiale dell'amministrazione riguardo all'abbattimento
dell'albero secolare di via Umberto I , di cui non si è potuto capire con
chiarezza e certezza a chi attribuirne la responsabilità ed ha denunciato un
altro gravissimo fatto passato del tutto sotto silenzio: la scomparsa dell'
"Albero della vita", intitolato ai giudici Falcone e Borsellino, piantato il
giorno della festa degli alberi durante una cerimonia che ha visto protagonisti
gli alunni degli istituti superiori col patrocinio della stessa
amministrazione. Il messaggio chiaro inviato dai tre consiglieri è stato
univoco: mandare a casa l'amministrazione attraverso "alleanze parallele ma non
trasversali".
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