LocandinaDa 50 anni insieme a voi

La Fondazione,  per volontà del Servo di Dio, Sac. Don Francesco Mottola continua a tenere aperte le Case di Vibo, Roma, e Tropea a sostegno di aziani e banbini in difficoltà

Oggi il Centro di Riabilitazione è uno dei più apprezzati centri del sud Italia

 

di Roberto Garzulli

foto Salvatore Libertino

 

Valerio, De Francesco, Garzulli, Pandullo,Toraldo di Francia, Cortese, Murmura, VitaTanti anni e tanta acqua sotto i ponti è passata da quando Don Francesco Mottola in quel 16 luglio 1956 ha potuto realizzare uno dei suoi sogni che tanti consideravano impossibili a realizzarsi: una Casa della Carità che a Vibo Valentia potesse accogliere, nell’amore e nell’affetto, tanti bambini disabili.

Questo era il sogno di don Francesco, nel momento in cui vide, sotto il castello normanno svevo di Vibo Valentia, un piccolo rudere di pochi metri quadrati donatogli da una nobildonna vibonese.

E questo divenne il sogno di due donne fragili nell’aspetto ma determinate nello spirito che accettarono la proposta di don Mottola: Giuseppina Scarano e Ada Furgiuele.

Queste due giovani donne furono affascinate da questo sacerdote tropeano che, pur semiparalizzato per un ictus che lo aveva colpito quando era appena quarantenne, continuava a lavorare incessantemente per le persone relegate ai margini della società: anziani soli e poveri, bambini che per le proprie disabilità venivano rifiutati non solo dalla società civile, ma spesso anche dai propri genitori.

Don Ignazio Toraldo di FranciaQueste due donne, armate di una fede incrollabile, si rimboccarono le maniche e iniziarono ad accogliere quanti più bambini disabili potevano contenere quelle poche stanze a disposizione. Quei bambini, spesso rifiutati dai loro stessi genitori, si ritrovavano accolti e amati come figli da queste due donne.

Ma si voleva accogliere sempre più bambini e dare loro più ampi spazi. Così, coinvolgendo tutta la Città di Vibo Valentia, queste due donne, riuscirono in pochi anni a edificare la Casa della Carità di Vibo Valentia che a tutt’oggi opera con lo stesso spirito per cui è nata.

Da 50 anni insieme a voi. Questo lo slogan coniato per la festa organizzata il 20 dicembre dalla Fondazione Casa della Carità per ricordare i 50 anni di attività del Centro di Riabilitazione.

Nei locali del 501 Hotel si è tenuto l’incontro con quanti hanno conosciuto ed amato questo Centro in tutti questi anni e che oggi si pone all’avanguardia per le cure riabilitative a favore dei bambini disabili.

Oggi il Centro di Riabilitazione è uno dei più apprezzati centri del sud Italia, punto di riferimento per Mons. Domenico Tarcisio Cortesei maggiori Ospedali pediatrici quali il “Gaslini” di Genova, il “Bambin Gesù” di Roma, “La Nostra Famiglia” di Bosisio.

Ma questo centro è principalmente apprezzato dalle famiglie dei bambini disabili, che vedono con quanto amore vengono accolti e con quanta professionalità vengono curati.

Il Convegno è stato moderato dal giornalista Rai, Pasqualino Pandullo.

Pandullo, che conosce da molti anni la realtà delle Case della Carità sparse in tutta Italia, con classe e competenza ha tenuto le file dei tanti interventi che hanno ricordato l’avventura della Casa della Carità di Vibo.

Il sindaco della città, dr Franco Sammarco, nei suoi saluti,  ha ringraziato il Centro di Riabilitazione della Fondazione Casa della Carità per la silenziosa ma operosa attività a favore dei bambini più deboli, di tutti quelli che soffrono nella loro carne e si  è impegnato ad aiutare il management della Fondazione a realizzare il Nuovo Centro di Riabilitazione, più ampio e confortevole, sicuro che diventerà il nuovo punto di riferimento nella Regione per la Riabilitazione e non solo. Nel progetto, infatti, sono previsti ampi spazi per la formazione professionale, per la convegnistica a misura di Francesco Sammarco Sindaco Città di Vibo Valentiabambini e di disabili.

Ha aperto il Convegno il dr Roberto Garzulli, direttore generale della Fondazione che coordina l’attività di tutte le Casa della Carità, il quale nel ringraziare le tante autorità presenti e i tanti bambini che con le loro famiglie, frequentano quotidianamente il Centro,  ha sintetizzato lo spirito di questo Convegno attraverso tre verbi: comprendere, ringraziare, sollecitare.

“Comprendere, per quanto possibile, come sia stato possibile che due donne, Pina Scarano e Ada Furgiuele, obbedendo al desiderio di don Francesco Mottola, abbiano potuto prendere un locale diroccato e l’abbiano fatto diventare una grande Casa accogliente;

Comprendere come queste due donne, insieme alle tante oblate del Sacro Cuore, ai volontari e agli operatori che negli anni hanno lavorato presso il Centro, abbiano accolto nel tempo migliaia di bambini e li abbiamo aiutati a diventare uomini e donne con una propria dignità;

Comprendere come tutte queste persone abbiano abbracciato il dolore e, con la loro fede ed operosità, siano riusciti a tramutarlo in Amore e Speranza.”

Dott.sa Maria Teresa De FrancescoIl Direttore Generale Garzulli ha proseguito ringraziando quanti si sono prodigati affinché la Casa della Carità di Vibo fosse la Casa di tutti e per tutti, in particolare le Oblate del Sacro Cuore

“Tutti sono qui – ha proseguito il dr Garzulli-, voi che stasera ci onorate del vostro affetto, ma anche coloro che sono già alla presenza del Signore e quelli che non son potuti venire stasera.

Tutti questi hanno firmato il grande libro dei benefattori della Casa della Carità, con le loro azioni e con le preghiere.

E’ un libro che, finchè ci sarà una Casa della Carità aperta, aggiungerà, giorno per giorno, nuove pagine.

Le pagine più belle sono quelle scritte dai tanti bambini che sono passati e le pagine scritte dagli ottimi professionisti che hanno lavorato e continuano a lavorare, credendo in quello che si fa ed avendo sempre un sorriso per tutti.”

Il Direttore nel suo intervento ha voluto però anche sollecitare quanti hanno responsabilità politiche, Prof.ssa Liliana Vitaamministrative, sanitarie affinché si rendano conto che si trovano dinnanzi ad un’opera bella, utile e prestigiosa per la città.

“Il Centro è nato e cresciuto anche grazie all’impegno, all’operosità, alla fantasia di tutti i vibonesi, siano stati semplici operai, ma anche amministratori e funzionari pubblici.

Non vogliamo che questo patrimonio si disperda, ma questo dipende da tutti noi.”

Nel concludere il suo intervento, il dr Garzulli ha voluto ringraziare “chi si è assunto l’impegno di darci degli spunti di riflessione,ma in particolare i bambini che ogni giorno ci ricordano che, nonostante tutto la vita è un dono.

E un dono particolare per noi sono stati la sig.na Pina Scarano e Ada Furgiuele, ma anche il bambino di Pizzo che  venendo da noi a fare la terapia, quel 3 luglio 2006, è tragicamente scomparso.”

Il Senatore avv. Antonino Murmura, già sindaco della città di Vibo Valentia negli anni in cui sorgeva la Casa della Carità di Vibo Valentia, nel ricordare l’impegno di tutti i cittadini per la nascita di Sen. Avv. Antonino Murmuraquesto Centro, ha sottolineato come sia impegno dell’amministratore pubblico far sì che si crei quello spirito di compartecipazione a favore di iniziative sociali e la Casa della Carità di Vibo Valentia è riuscita in questi 50 anni a far comprendere come si debba e si possa operare nel sociale.

Il senatore Murmura ha ricordato l’impegno dell’amministrazione comunale a fianco della Casa della Carità e si è rammaricato come tale impegno sia lentamente scemato. “Non è colpa di chi opera nel Centro di Riabilitazione o delle famiglie dei bambini disabili, quanto degli amministratori che non hanno più consapevolezza che l’amministrare è prendersi cura delle persone, specie di quelle più bisognose.”

Il moderatore Pandullo ha quindi dato la parola alla dottoressa Maria Teresa De Francesco, che ha diretto dagli anni 60 e fino al 95 il Centro come direttrice sanitaria del Centro di Riabilitazione. La dott.ssa De Francesco ha ricordato l’ evoluzione del Centro. Nato come casa di accoglienza residenziale per disabili gravi, è stata una delle prime scuole speciali d’Italia. Grazie a quelle scuole, si è potuto dare un’istruzione qualificata a tanti ragazzi che sarebbero rimasti chiusi in casa Prof.  Vittorio Valeriosenza poter frequentare alcuna scuola. Anti sono stati i ragazzi che hanno preso un diploma di scuola media e che poi, grazie alle nuove norme scolastiche, hanno potuto frequentare le scuole superiori e alcuni addirittura laurearsi.

Ma l’impegno della Casa della Carità è stato sempre quello di curare nel migliore dei modi i bambini ospiti.

La Casa della Carità di Vibo Valentia, anticipando le leggi  e le nuove scelte pedagogiche, negli anni si trasformata da Centro residenziale in Centro ambulatoriale, offrendo la possibilità ai bambini disabili di integrarsi nella propria realtà sociale e scolastica.

Oggi è un Centro che opera in forma ambulatoriale a favore di oltre 400 bambini che vengono giornalmente da tutta la provincia di Vibo Valentia e dalle provincie limitrofe di Catanzaro e Reggio Calabria.

La dottoressa De Francesco ricorda che, quando si aprì il Centro di Riabilitazione di Vibo Valentia, in Italia non esisteva praticamente per niente la figura della fisioterapista, tant’è che la Casa della Carità dovette fare un aanuncio in Germania ed Austria per ricercare una professionista del genere. E la provvidenza volle che una fisioterapista austriaca, superando innumerevoli difficoltà di lingua e cultura (ricordo che siamo nei primi anni 60), ebbe il coraggio di venire a Vibo e di rimanerci per oltre 15 anni. Questa fisioterapista, RoseMarie Poperl, è stata una delle prime fisioterapiste operanti in Calabria ed è ancora oggi ricordata per la sua dolcezza e per la professionalità sempre dimostrata.

Altrettanto interessante e pieno di spunti di riflessione è stato l’intervento del prof. Vittorio Valerio, libero docente di fisioterapia presso l’università di Bari e primario emerito a Brindisi, che da 44 anni viene a Vibo a visitare i bambini del Centro di Vibo Valentia.

Il prof. Valerio ha ricordato come ha conosciuto, casualmente (per chi non crede) o per opera della provvidenza (per chi crede) la Casa della Carità. Era un giovane medico che, per sostituire un suo collega ammalato venne a conoscenza che il Centro di Vibo Valentia ricercava un fisiatra. Si presentò al Centro e da allora non se ne è più allontanato. Mensilmente, come detto, da più di 40 anni, visita presso il Centro.

E con l’affabilità che lo ha sempre contraddistinto ha ricordato tutte le persone che hanno operato insieme a lui.

Non poteva mancare l’intervento di chi opera giornalmente nel Centro di Riabilitazione. Parliamo delle fisioterapiste. Una per tutte, la terapista della riabilitazione Anna Maria Locane, ha letto una riflessione condivisa con tutte le altre fisioterapiste.

La fatica dell’operare con bambini fragili nel corpo ma forti nello spirito, il silenzio assordante di tanti bambini che ti guardano negli occhi e che non possono nemmeno dirti grazie ma che lo fanno con un breve sorriso, l’essere a disposizione dei bambini anche attraverso i loro genitori e i loro insegnanti, rendere caloroso ed accogliente ogni incontro, l’operare su ogni bambino tenendo conto della sua unicità: questo è l’impegno quotidiano di tutti i fioterapisti che operano nel Centro di Riabilitazione. Questo è quello che fa la differenza rispetto ad altre strutture Anna Maria Locanepubbliche e private analoghe.

A fianco della terapista sono intervenuti un ragazzo che da diversi anni frequenta come paziente il Centro che ha recitato una poesia e la mamma di una bambino piccolissimo anch’egli frequentante il Centro. La mamma ha voluto, con una favola, far comprendere quanto sia difficile comprendere che anche un bambino disabile ha gli stessi diritti e gli stessi sentimenti degli altri bambini.

Ha emozionato tutta la folta platea questa testimonianza e ha fatto comprendere come debbano essere amati i bambini disabili.

E’ intervenuto anche il direttore sanitario del Centro di Vibo Valentia, il dott. Antonio Giannetta, che brevemente ha diffuso i dati sulle attività svolte oggi dal Centro e dai traguardi raggiunti , come la certificazione di qualità, e quelli che ci si è proposti per il futuro.

Il moderatore ha quindi dato la parola alla professoressa Liliana Vita, neo Sorella Maggiore dell’Istituto Secolare delle Oblate del Sacro Cuore, che operano, dalla nascita, all’interno delle Case della Carità volute da don Mottola.

Don Ignazio Toraldo di Francia e Ada FurgiueleLa prof.ssa Vita, citando alcune frasi del fondatore, don Mottola, ha spiegato lo stile delle tante oblate che operano nelle Case della Carità: lo spirito di servizio, di accoglienza, di amore verso gli ultimi e verso coloro che la società emargina.

Non potevano mancare i saluti e gli incoraggiamenti del Vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, S. Eccellenza Mons. Domenico Cortese. Ha ringraziato per quanto fatto fin qui la Casa della Carità e ha incitato a non scoraggiarsi se talvolta non si comprende quanta fatica vi sia dietro questa encomiabile attività.

Il vescovo ha rincuorato le famiglie e chiesto al management della Fondazione di non desistere, pur di fLa festeggiata, Aida Furgiueleronte alle difficoltà, nel credere che si possa realizzare questo nuovo sogno di avere un nuovo Centro di Riabilitazione più grande ed accogliente. Le difficoltà, con la fede ela perseveranza, saranno superate.

Ha concluso il Convegno il presidente della Fondazione “Casa della Carità”, don Ignazio oraldo di Francia.

Il presidente, nel ricordare come due donne che sembravano fragili e che invece si sono rilevate forti perché sorrette da una fede matura, ha  tratteggiato il presente e il futuro della Fondazione “Casa della Carità” e del Centro di Riabilitazione.

Il presidente don Ignazio ha ricordato come il Centro di Vibo Valentia è nata anche grazie ad una riffa voluta dalla sig.na Furgiuele che aveva messo in palio un foulard.

E un foulard è stato donato alla sig.na Furgiuele a ricordo di quella riffa. La splendida serata si è conclusa con il taglio di una torta con 50 candeline.

 

 

Roberto Garzulli, Pasqualino Pandullo,Toraldo di Francia, Cortese, Murmura, Vita Don Ignazio Toraldo di Francia
Anna Maria Locane Mons. Domenico Tarcisio Cortese
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Valerio, De Francesco, Garzulli, Pandullo,Toraldo di Francia, Cortese, Murmura, Vita
La festeggiata, Ada Furgiuele

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it        dicembre 2006