Anche Tropea a Polistena c'era per gridare "No alla mafia"
Tante autorità, tante famiglie e soprattutto tanti giovani di tutta l’Italia alla manifestazione
Non è possibile che 133 “famiglie” tengano in ostaggio la Calabria
di Concetta Del Vecchio
foto archivio tropeaedintorni.it
Polistena - Circa 30.000 sono accorsi il 21 marzo per prendere parte alla manifestazione organizzata dall’associazione “Libera” che aveva lo scopo di gridare “NO ALLA MAFIA”. Tante autorità, tante famiglie e soprattutto tanti giovani di tutta l’Italia si sono ritrovati lungo il corteo che ha aperto la giornata per ricordare gli uomini e le donne che hanno sacrificato la vita per i loro ideali, rifiutando di sottomettersi al potere mafioso ribellandosi ad esso. Una rappresentanza degli studenti del Liceo Scientifico di Tropea, incoraggiata dai docenti, aveva programmato da tempo la partecipazione a questo importantissimo evento. Armati di striscioni, coraggio e tanta voglia di riappropriarci della nostra terra, siamo arrivati a Polistena dove ci siamo resi conto che la nostra Calabria non è sola nella lotta alla mafia. Ragazzi di tutta Italia sfilavano con noi pronti a manifestare la voglia di ribellione nei confronti di un problema che pesa sulla vita di ogni cittadino onesto. Dal palco, montato per l’occasione nella piazza di Polistena, sono risuonate forti, toccanti e vere le parole di Don Ciotti :“ Il problema non è la ‘ndrangheta, il problema siamo noi. Non è possibile che 133 “famiglie” tengano in ostaggio la Calabria”. Altri interventi importanti sono stati quelli di Piero Grasso, di Giovanna Melandri e del Sindaco di Polistena che si è speso perché la manifestazione di “Libera” si svolgesse nella nostra Calabria preda di violenze, di omertà e di terrore. Questa giornata ha dimostrato che la speranza dei calabresi e di noi giovani in particolare, non è morta, al contrario è viva e ci spinge a gridare il nostro disprezzo nei confronti di chi vorrebbe impedirci di vivere a pieno la nostra libertà e la nostra voglia di legalità. In molti pensano che costruire un mondo senza paura e denunciare i soprusi sia un’ utopia, ma è necessario lottare per convincere gli scettici ed i rassegnati che il mondo può cambiare e che noi possiamo riprenderci ciò che ci apparteneva prima che qualcuno ce l’ho strappasse con la violenza. La nostra presenza a Polistena non è stata un qualcosa di simbolico e celebrativo, ma è la conferma di un progetto che portiamo nel cuore, è la volontà di avere una Calabria nuova e pulita. Pablo Picasso diceva “Tutto quello che puoi immaginare è vero!”. Noi immaginiamo una vita nuova per tutti coloro che oggi sono assoggettati al potere mafioso, immaginiamo un mondo in cui la libertà di denunciare non sia condizionata da uomini senza scrupoli, immaginiamo un futuro migliore. Ci auguriamo che la manifestazione del 21 marzo non resti solo un ricordo, ma speriamo che sia l’inizio di un cammino all’insegna della legalità che ci porterà a un giorno a dire “ ABBIAMO RICONQUISTATO LA NOSTRA AMATA TERRA”
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www.tropeaedintorni.it 21 marzo 2007 |