“Premio
Tropea - Nazionale Letterario”
Il concorso, si concluderà con le tre serate del 4, 5 e 6
luglio
Grandissima l’attenzione dei media, aperto il secondo capitolo di questa storia
di Francesco Barritta
foto Salvatore
Libertino
Il 22 marzo 2006 nasceva a Tropea l’idea di un premio letterario, il 17 maggio
l’associazione culturale Accademia degli Affaticati ne presentava la prima
edizione. Il successo del primo “Premio Tropea - Nazionale Letterario” è stato
enorme, innumerevoli gli ospiti illustri, grandissima l’attenzione dei media.
Domenica mattina è stato aperto il secondo capitolo di questa storia. Durante il
primo appuntamento sono stati votati dalla giuria i quindici libri in lista per
la finale. Ciò è avvenuto nella sala conferenze del museo diocesano di Tropea,
un luogo che, grazie al lavoro del direttore Don Ignazio Toraldo di Francia, è
oggi davvero degno di rappresentare il salotto buono della cittadina tirrenica
per gli appuntamenti culturali d’eccellenza.
La giuria di
quest’anno verrà nuovamente presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti, che tra
l’altro è presidente del premio letterario più antico d’Italia, il “Bagutta”, e,
per strana coincidenza, fa anche parte dell’Accademia degli agiati di Rovereto.
Un volto nuovo tra gli illustrissimi componenti della giuria di quest’anno è
rappresentato i nvece
dal segretario del premio. Si tratta del ventiseienne editore tropeano Giuseppe
Meligrana, che con coraggio e passione ha deciso di investire per il suo futuro
sui libri e lo ha fatto proprio su questa terra.
Per ottenere la
terna vincitrice è stata necessaria una consultazione in due tempi. Se, infatti,
la giuria ha espresso un voto netto sui primi due classificati - rispettivamente
a favore di Gianrico Carofiglio, con il suo Ragionevoli dubbi, e della
scrittrice albanese Ornella Vorpsi, che concorrerà al premio con La mano che
non mordi -, si è resa necessaria una seconda votazione con alzata di mano
dei giurati per avere il terzo finalista. Tra Stefano Zecchi, Gaetano Cappelli e
Domenico Starnone, l’ha spuntata proprio quest’ultimo, con il suo giallo
psicologico dal titolo Prima esecuzione.
Il concorso, che
si concluderà con le tre serate del 4, 5 e 6 luglio, entra quindi nel vivo e gli
autori rientrati nella terna, che già per questo risultato riceveranno dagli
organizzatori dell’evento un premio di cinquemila euro, verranno ora sottoposti
al parere di una giura popolare, nella quale saranno presenti anche i componenti
dell’Accademia degli affaticati di Tropea, ed al voto dei sindaci della
Calabria. Nella scorsa edizione sono giunti a destinazione i voti di ben 217
primi cittadini calabresi sui 409 interpellati. «In questa seconda edizione –
come spiega Mauro Nicastri, rappresentante del consorzio Asmez Calabria – il
nostro obiettivo è di raggiungere, attraverso un sistema telematico, almeno 300
voti tra i sindaci». Su questo argomento la
Fedrigotti,
in un conciso intervento, ha ricordato che «la lettura di narrativa sta in mano
alle donne e che forse i libri in gara saranno letti dalle mogli dei sindaci, ma
va bene così». Nel complesso è stata una giornata davvero bella, che il
giornalista Rai Pasqualino Pandullo, da buon padrone di casa e grazie all’ottima
regia di Enrico Pulice, ha condotto splendidamente. Dopo i saluti del sindaco
Antonio Euticchio, l’inizio di questa seconda edizione è stato omaggiato dalla
presenza del presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, inseguito da una
pletora di politici locali. Loiero, dopo essersi dichiarato felice di esser
stato invitato, ha voluto esprimere una sua riflessione sul futuro del libro.
«In un mondo sempre più tecnologico ci si chiede – ha affermato il presidente –
se il libro possa scomparire dalla vita degli uomini. Io credo di no, speriamo
che non sia così, perché i libri ti accompagnano per tutta la vita». Sulla
stessa linea l’intervento del presidente provinciale di Confindustra Domenico
Arena, il quale ha spiegato che «la crescita di un contesto territoriale non può
avvenire senza la crescita culturale». Pandullo, in segno di ospitalità, ha poi
donato agli ospiti intervenuti alcune creazioni dell’orafo Giovan Battista
Spadafora.
A riflettori
spenti Pandullo ha dichiarato a Calabria Ora: «Sono consapevole che il processo
avviato sia straordinario, ma è pur vero che in molti aspetti esso sia ancora
nella fase embrionale, se ad esempio penso al versante della relazione con i
sindaci. Ad ogni modo sono fiero del consenso crescente che il Premio sta
riscuotendo ovunque». |