Passata inosservata la figura di Mons. Francesco Pugliese nel decimo anniversario della sua morte
1600 studiosi sottoscrivono l’appello per Tropea
Tutto ciò non è bastato a solleticare il senso di responsabilità dei nostri amministratori

di Alfonso Del Vecchio
foto Salvatore Libertino

In un pubblico comizio, nel mese di ottobre 2007, auspicavo che l’Amministrazione Comunale non facesse passare inosservata la figura di Mons. Francesco Pugliese ( per tutti il Teologo), in occasione del decimo anniversario della sua morte, avvenuta il 7 dicembre del 97.
L’occasione doveva servire non solo per ricordare colui che più di ogni altro si è speso, con  competenza e dottrina, perché Tropea avesse un ruolo di primo piano nel patrimonio artistico ed architettonico nazionale, ma per rilanciare l’agognato inserimento per Tropea nel patrimonio culturale, naturale ed ambientale da salvaguardare per conto dell’UNESCO.
Sarebbe stato un modo anche per tenere desta l’attenzione della massime autorità sulle problematiche della rupe che continua a sgretolarsi ed a perdere pezzi. La giusta ed idonea rispondenza all’appello lanciato dai Proff. De Leo e Cappelletti dell’Istituto di Epistemologia della Magna Grecia, sottoscritto, al momento, da 1600 tra studiosi e cittadini da tutta Italia e del mondo.
Tutto ciò non è bastato a solleticare il senso di responsabilità dei nostri ineffabili amministratori comunali, chiamati a non farsi sfuggire un’occasione irripetibile ed a stringere forti rapporti di collaborazione con il Centro di Epistemologia della Magna Grecia ed il Dipartimento di Storia dell’Università di Cosenza. Alla data odierna tutto tace e l’istanza al competente comitato presso il Ministero dei Beni Culturali non è stata ancora avanzata. Lo studio e la relazione tecnico scientifica redatti dal Prof. Pino Lonetti della Facoltà di Architettura di Reggio Calabria e la delibera dell’Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia giacciono dimenticate dagli amministratori tropeani. Sono evidentemente troppo impegnati a nascondere le insanabili miserie dei loro rapporti politici e sempre pronti a lagnarsi irresponsabilmente allorquando qualche consigliere d’opposizione dimostra di avere molto più di loro a cuore i destini della Città.