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Vincenzo LatronicoRicadi - XX edizione del Premio Letterario Giuseppe Berto

Vincenzo Latronico vince con il suo “Ginnastica e Rivoluzione”
"Una serie infinita di quotidiane disavventure"

 

di Concetta Schiariti

 

Vince la XX edizione del Premio Letterario Giuseppe Berto il ventitreenne Vincenzo Latronico con il suo “Ginnastica e Rivoluzione”, edito Bompiani, che si aggiudica l’ambito primo posto nel concorso nazionale per opera prima.

Racconta le disavventure di quattro ventenni che finiscono a Parigi, una settimana prima della grande manifestazione di Genova del 2001, in cerca di un nuovo sessantotto. Tutti giovani e di belle speranze, i protagonisti vivono i giorni precedenti al grande evento con il solo intento di fotografarlo. Non tutto, però, va XX Premio Bertocome previsto.

Una serie infinita di quotidiane disavventure li allontanerà dall’appuntamento con la "Grande Storia”. Ieri sera, prima di passare alla premiazione, nella piazza di fronte il Municipio, il saluto dal palco, rivolto ai numerosi presenti, del sindaco Domenico Laria che ha definito il Premio Berto “uno strumento che ha arricchito culturalmente il nostro comprensorio”. Non a caso, il presidente della Provincia Francesco De Nisi ha dichiarato di voler dare al concorso “una maggiore divulgazione e collocazione a livello provinciale, che trova nel Premio un motivo di vanto”.

Ad accogliere il vincitore, evidentemente emozionato, la Giuria dei Letterati. Tra loro, Laura Lepri ha letto la motivazione della scelta: “Ginnastica e rivoluzione – ha detto - è un romanzo ambizioso, con convincenti soluzioni narrative e stilistiche, un riuscito compromesso fra narrazione tradizionale e sperimentalismo”. Al vincitore, quindi, il primo premio del valore di 7.500 euro. Quest’anno, è la prima volta nella storia del concorso letterario, un riconoscimento economico di 2000 euro XX Premio Bertoè andato, anche, agli altri quattro finalisti: Francesco Ceccamea con “Silenzi vietati” (Avagliano), Benedetta Cibrario con “Rosso vermiglio” (Feltrinelli), Paolo Giordano con “La solitudine dei numeri primi” (Mondadori) e Veronica Raimo con “Il dolore secondo Matteo” (Minimum fax). “Credo sia molto importante – ha spiegato Latronico – dedicare un premio agli esordienti, perchè dà la tranquillità economica, e quindi la libertà, di poter affrontare il secondo libro, che certamente potrò scrivere con maggiore agio e serenità”.

A 30 anni dalla scomparsa, lo scrittore Giuseppe Berto è stato ricordato dalla platea attraverso le parole di Paolo Arbarello, “Bepi – ha detto – pur essendo uno scrittore serio, e nonostante i suoi profondi tormenti, era dotato di una forte auto ironia. Contrariamente ai suoi colleghi, era uno scrittore sereno”. La serata è stata accompagnata dal maestro Giovanni Viola alla chitarra, che nel suo ampio repertorio ha spaziato da Paganini a Piazzolla. Infine, il messaggio dell' assessore provinciale alla Cultura, Vito Teti, è stato un augurio ad aprire il Premio alla scuola dove si gioca il futuro del territorio e della Calabria.

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