Rombolà Cosmo ed il suo amore per l'archeologia

Con le sue opere rivive la tecnica degli uomini della preistoria

Il punto di partenza è la ricerca dell’argilla, la sua manualità e il fuoco per farli vivere nel tempo

 

di Enzo Taccone

foto Salvatore Libertino

 

Caria - Ottobre 2006. E’ da 20 anni che il Signor Rombolà Cosmo si dedica ad una passione che definirla singolare è riduttivo: la realizzazione di ceramiche eseguite a mano con le tecniche della preistoria.

Avete letto bene: il nostro artista riproduce vasellami simili a quelli che gli uomini della preistoria utilizzavano per i fabbisogni della vita quotidiana.

Questa passione ha radici antiche e comincia con la raccolta dei reperti ritrovati nel promontorio del Poro ed esattamente nella località di Torre Galli.

Le case dei fratelli Francesco e Cosmo Rombolà, membri dell’Associazione Culturale Archeologica Paolo Orsi, sono un Museo ricco di testimonianze dei nostri avi: punte di frecce, di lance, vasellame, resti di ceramica, selce, utensili da taglio e…sarebbe troppo lungo l’elenco delle testimonianze raccolte con cura e con l’amore che solo l’archeologo può avere verso la vita degli uomini che ci hanno preceduti.

Nasce così questo Amore, coltivato nel tempo, con la raccolta di pietre e pietre, di cocci e cocci ed il desiderio, perché no?, di imitare la tecnica degli uomini preistorici.

Il punto di partenza è la ricerca dell’argilla, detta volgarmente “scangioiu” nel nostro dialetto calabrese. Va ripulita dalle eventuali impurità ed imperfezioni e la si modella con acqua e con l’uso esclusivo delle mani e l’aiuto di qualche coltello.

Anticamente, ma forse ancora oggi , questo tipo di argilla veniva usata per realizzare le statuine dei presepi.

Si tratta di un lavoro paziente perché bisogna anche aspettare che il vaso asciughi all’ombra, e a volte trascorrono anche 15 giorni perché il lavoro possa considerarsi ultimato.

L’ultima fase è la cottura per conservarla nel tempo ma non in un forno perchè sarebbe troppo facile ma in una fossa ricoperta di arbusti secchi e paglia.

Col passare del tempo la tecnica si è raffinata al punto da evitare rotture dovute principalmente alla mancanza di un pre-riscaldamento degli oggetti.

Questi manufatti vengono poi ricoperti interamente dalla brace e per la mancanza di ossigeno assumono una colorazione fondamentalmente nera.

Passano le ore, i giorni ed il nostro Cosmo vigila, riprende la cottura sino a quando il risultato non è quello desiderato.

Arrivano da tutte le parti ad ammirare i vasi del Signor Rombolà che realizza mostre ed ottiene successo e consensi ovunque. Non sono in vendita e quindi siamo nel campo della passione “pura”, al massimo si verifica che qualche fortunato ottiene qualche pezzo in regalo.

Non è facile, credetemi,  distinguere un vaso autentico da quello realizzato dal signor Rombolà che nelle giornate piovose, quando è impossibile lavorare in campagna o a dedicarsi ad altro, si mette a modellare le proprie opere.

E’ una passione si ma direi un atto d’amore verso i nostri antenati che con una tecnica povera hanno realizzato delle opere d’arte che sopravvivono ancora oggi.

Grazie Cosmo per la tua tenacia e per il tuo Amore per il passato e soprattutto perché hai deciso un giorno di 20 anni fa di sfidare te stesso.

 

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it        ottobre 2006