Don Francesco Sicari con la comunità di Zaccanopoli riuniti per celebrare il V centenario della morte del Santo di Paola
“Operatore di
pace e grande testimone di Cristo
con la parola e l’esempio”
San Francesco venne ospitato dal parroco del tempo, don Domenico Gatto, nel 1464 durante il viaggio in Sicilia
redazione
foto Salvatore Libertino
Zaccanopoli - 2 aprile 2007 tutta la comunità parrocchiale si è riunita per celebrare il V centenario della morte di San Francesco di Paola, patrono della Calabria.
Nella cittadina la devozione verso il Santo della Carità è fortemente radicata nella comune tradizione, secondo cui il Santo sarebbe passato dal paese nel 1464, durante il viaggio in Sicilia. Nel suo viaggio a Zaccanopoli, San Francesco, accompagnato da due confratelli, fu ospitato dal parroco del tempo, don Domenico Gatto. Secondo la tradizione, San Francesco compì il miracolo della moltiplicazione dei pochi pesci che il parroco aveva potuto offrire agli illustri ospiti. San Francesco, benedisse con il segno della croce, i pesci posti in una “limba” e questi furono moltiplicati, bastando così a sfamare tutti i commensali. Il piatto fu poi, dal Santo, fissato con le sue mani, alla parete di una casa, dove rimase per secoli sino al terremoto del 1905. Essendo crollata la parete, i cocci del piatto furono raccolti e conservati dai proprietari della casa.
Il 2 aprile del 1507, San Francesco, nel convento di Tours, verso le ore 10 del mattino, terminava la sua vita terrena. Ma quello non era solo il giorno del tramonto umano di un uomo, ma era il giorno del suo eterno splendore e del ritorno alla casa del Padre, per continuare a far brillare la sua luce piena di carità per tutti i suoi devoti.
Nella chiesa parrocchiale, il parroco don Francesco Sicari ha celebrato la solenne eucaristia durante la quale ha illustrato ai fedeli la grande figura del Santo, definendolo “operatore di pace e grande testimone di Cristo con la parola e l’esempio”.
Dopo aver raccontato aspetti significativi della sua vita, il parroco ha evidenziato come San Francesco era diventato l’uomo che dava gioia, perché riusciva a riportare a Dio i sofferenti nell’anima e nel corpo.
San Francesco ci lascia anzitutto il messaggio della gioia, la gioia di incontrare Dio e di possederlo come discepoli e ancora il messaggio della riconciliazione e della pace espressa nelle seguenti parole che hanno concluso la bella omelia di don Sicari: “ Vi prego, ancora, abbandonate tutti gli odi e tutte le inimicizie e amate la pace, perché questa è il migliore di qualsiasi tesoro possano avere i popoli”.
Al termine della messa si è fatta la commemorazione della morte del Santo, attraverso la lettura del racconto del pio transito.
E’ seguita così una suggestiva fiaccolata con la statua del Santo per le vie del paese. Canti e preghiere tradizionali in onore di San Francesco si sono levati al cielo portando nel cuore dei presenti una grande pace e consolazione. Alla fine, tutti i devoti hanno fatto ritorno a casa, dopo aver baciato la sacra reliquia contenente un frammento delle ossa e degli indumenti di San Francesco, concessa alla comunità dai Padri Minimi di Pizzo Calabro.
I prossimi appuntamenti per ricordare il Santo di Paola saranno la partecipazione alla celebrazione diocesana che si svolgerà nella Cattedrale di Mileto, venerdì 13 aprile alle ore 17.00; il pellegrinaggio parrocchiale a Paola il 25 aprile e il settenario in preparazione alla grande festa religiosa e civile che la comunità di Zaccanopoli dedicherà a San Francesco il 5 e 6 maggio.
Chiunque volesse partecipare alle suddette manifestazioni a Mileto e a Paola può contattare il parroco don Sicari al numero telefonico 3299391373.
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www.tropeaedintorni.it 2 aprile 2007 |