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Strade ottocentesche, vere e propri viottoli
La sicurezza delle nostre strade è troppo spesso un vero e proprio optional

Dopo quattro anni, permane ancora la chiusura nello svincolo  di entrata a Tropea.

 

di Franca Maccarone
foto Salvatore Libertino

Tropea - La sicurezza delle strade, dalle nostre parti, è troppo spesso e sempre più, un vero e proprio  optional. Strade ottocentesche, vere e propri viottoli, ci collegano ai centri urbani principali. Basti pensare alla statale 18, detta  strada dei pioppi, che da Tropea porta a Vibo Valentia, rimasta ancora, è il caso di dirlo, a due secoli fa. Ferma al palo, forse per mancanza di fondi, la variante di Caria, che avrebbe dovuto eliminare alcune curve ed accorciare le distanze con la cittadina tirrenica. Di una data di inizio dei  lavori, non se ne parla proprio. Qualche anno fa, è stata pomposamente inaugurata la variante alla 522 , una bretella  che collega a monte Parghelia direttamente con Capo Vaticano, baipassando la città di Tropea attraverso un tratto da percorrere lungo un ponte da cui si gode un panorama incantevole (ma con un impatto ambientale terribile) e superando una galleria  (buia e tetra) che perde acqua da tutte le parti. La variante avrebbe dovuto risolvere gli annosi problemi al traffico veicolare di Tropea, ma così purtroppo non è stato e l’incasinamento delle auto in estate è addirittura aumentato. Come se non bastasse, però, il vero problema, negli anni, si è rivelato un altro, ed è quello della insicurezza totale che gli automobilisti giornalmente vivono percorrendo questi pochi chilometri. Senza contare, purtroppo, il morto che già c’è stato  pochi mesi dopo l’apertura della strada. Cosa, quest’ultima  che ha determinato la correzione di una curva altamente pericolosa. Senza contare gli innumerevoli episodi di incidente che quotidianamente, in particolare nel periodo estivo, si continuano a verificare. Senza contare la situazione del manto stradale, che troppo spesso si presenta come un vero colabrodo per le numerose buche. Quel che però appare letteralmente assurdo, è la chiusura che, ancora dopo quattro anni, permane  nello svincolo  di entrata a Tropea. Un provvedimento allora determinato  da uno smottamento di una parte della carreggiata  e solo due anni dopo l’accaduto l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici Paolo Barbieri ha provveduto ad inviare formalmente la richiesta di concessione di un finanziamento all’assessore regionale ai Lavori Pubblici Luigi Incarnato, informando pure dell’iniziativa i consiglieri regionali Censore, Giamborino e Borrello, nella speranza  che per l’anno successivo lo svincolo si sarebbe potuto aprire. Ora di anni ne sono però passati altri due, la situazione è rimasta tale e quale a quella di quattro anni fa , con l’aggiunta , però, che le condizioni di sicurezza sono decisamente peggiorate. Tant’è vero che è ormai consuetudine comune ed accertata , il “brutto vizio” che hanno preso molti  automobilisti provenienti da Capo Vaticano in entrata a Tropea, i quali, non potendo utilizzare l’uscita naturale alla loro destra, invertono la marcia e, con una pericolosa invasione nella carreggiata opposta  si servono, con grave rischio,  dello svincolo che dovrebbe essere utilizzato “solo” da chi proviene da Parghelia. A questo punto risulta più che superfluo rimarcare quanto questa situazione di pericolo, per queste manovre,  sia alta ed attuale, come pure  risulta incomprensibile ai più il mancato intervento degli Enti preposti, che pur a conoscenza  del  grave rischio per l’incolumità dei cittadini che giornalmente percorrono questo tratto della 522, continuano a mantenere aperta questa strada, in queste condizioni.

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