Enzo
Taccone e le tante emozioni che sa suscitare negli amici
“Gli esami non finiscono mai”
Tropea – Gli
amici lo definiscono “vulcanico” per le sue infinite idee e per la sua voglia di
fare. E’ Enzo Taccone che per la presentazione del suo ultimo libro di poesie
“Un pinguino in fondo al cuore”, ha voluto intorno a sé gli amici più cari,
riuniti anche per festeggiare i suoi cugini giunti per la prima volta
dall’Argentina, alla scoperta delle loro radici. Al lido Il Pascià, Enzo, tra
canti, balli e letture dei suoi versi poetici, ha suscitato emozioni senza fine,
tant’è che gli amici dell’Associazione terza liceo classico 62-63, hanno avuto
il desiderio di produrre un documento titolato “Gli esami non finiscono mai”
che pubblichiamo.
“Quant’è vero!
Enzo Taccone, nostro compagno di scuola proprio ieri sera (20 u.s.) ne ha
superato uno e, dall’unanime plauso, si deduce che ha raggiunto il massimo dei
voti. La sala era gremita di gente: la sua cara Mamma Gisella, parenti ed amici
erano lì per la presentazione del suo terzo libro dal titolo “Un pinguino in
fondo al cuore” dedicato alla figlia. Noi dell’Associazione terza liceo 62-63
eravamo numerosi e ci siamo commossi vedendo alcuni suoi amici arrivati da
Milano e i
parenti
dall’Argentina. Figuratevi lui quanto ha dovuto sforzarsi per celare l’emozione,
finchè ha potuto, s’intende! Alla cerimonia non è mancato nulla: presentazione
esaustiva della giornalista Vittoria Saccà, il gruppo Folk, il gruppo
polifonico, un ricco buffet, la battuta pronta di Enzo, le sue canzoni
preferite, l’atmosfera di festa e di simpatia che accomunava gli astanti tutti.
Noi, amici e compagni di scuola, rispetto agli altri però abbiamo avuto il
privilegio di poterlo guardare e seguire con occhi diversi, quelli del cuore.
Infatti subito o quasi, mentre l’amica Vittoria, oltre al libro, necessariamente
disquisiva sullo scrittore, poeta, ci balzava alla mente quel ragazzo
spensierato del tempo del liceo, fantasioso e fantastico pieno di brio, di
vitalità, ricordavamo di lui l’atteggiamento estroverso, amabile ma soprattutto
la sua creatività anche nei piccoli episodi del quotidiano, nelle sue polemiche
con i professori, nelle sue finte “arringhe” contro di loro, per scherzo,
naturalmente, spesso per sdrammatizzare qualche interrogazione andata…..noi
dicevamo, ”così così”. Enzo era il nostro Peter Pan e così ci sembrò di averlo
ritrovato molti anni dopo quando con amore e pazienza si fece promotore
dell’Associazione. I nostri saltuari incontri si svolgono sempre in clima di
gioiosa e goliardica spensieratezza: Enzo s’improvvisa cantante, ballerino,
trasformista, presentatore eccentrico, insomma si vede un uomo poliedrico. Ma
Peter Pan è cresciuto e ce ne siamo accorti di più appunto ieri sera quando la
commozione ha preso il sopravvento nella sua personalità solitamente ridanciana.
Abbiamo perso il ragazzo
dell’allegria,
ma abbiamo accolto a braccia aperte l’Uomo, l’uomo che piange, un uomo ormai
forse disilluso, disincantato, ma pieno di valori da esprimere e pronto a dare
tutto se stesso in nome appunto dei valori che contano, che fanno bello il
mondo, la famiglia, l’amicizia, l’amore per la sua terra, l’amore di ciò che è
stato bello, di ciò che ha avuto o non avuto, l’amore del suo vissuto.
Facilmente ha trascinato tutti in questa sua danza di sentimenti toccanti, a
volte struggenti. Egli ha aperto in tutti uno scenario in cui il copione più o
meno era comune: quello della nostalgia e del sogno; ha trasmesso la voglia di
rivivere il passato e vivere il futuro con fiducia perché la sua forza è stata
il contagio, come sempre del resto! Con Lui abbiamo colto con l’anima i nostri
trascorsi quelli che galleggiano sull’onda di quel mare che egli tanto richiama
e descrive nei suoi versi. Con lui ieri sera abbiamo viaggiato sul treno della
speranza, quella che ci aiuterà a realizzare i sogni nel cassetto accarezzati,
sognati e non ancora coronati. Che dire più? Che dovremmo fare? Scrivere un
altro libro su Enzo? No, nemmeno lui lo vorrebbe. Noi vogliamo invece gridare il
nostro”Grazie”, grazie per ciò che ci ha regalato, per la serata indimenticabile
che ancora una volta ha condotto egregiamente per gli amici, parenti, e i suoi
compagni di scuola che gli augurano di scrivere altri libri con sempre maggiore
successo”.
Associazione terza liceo classico 62-63 |