Sopralluogo  all'impianto di depurazione dei due commissari Giovanni Cirillo e Maria Rosaria Luzza
Attivo dopo sette anni di attesa il depuratore Argani rende l'aria irrespirabile
Costituiti in comitato, i cittadini di capo inferiore, per chiedere spiegazioni ai commissari

di Caterina Pandullo
foto Salvatore Libertino

"Lo hanno presentato come depuratore di ultima generazione, abbiamo atteso sette anni per vederlo entrare in funzione e quello che abbiamo ottenuto per ora è una nauseabonda puzza che si avverte soprattutto di sera e ci costringe, con questo caldo, a dormire con i balconi chiusi". E' quanto affermano con malcelata rabbia numerosi cittadini che abitano nella zona Campo ed anche quelli vicino all'ospedale, costretti a respirare l'area ammorbata proveniente dal depuratore Argani. Già al momento del taglio del nastro c'erano state le lamentele di coloro che risiedono   nelle immediate vicinanze dell'impianto che erano stati rassicurati dal presidente della provincia Francesco De Nisi, dall'assessore Paolo Barbieri e dall'allora sindaco Antonio Euticchio per i quali  si trattava di un problema "assolutamente temporaneo, destinato a risolversi in una ventina di giorni col funzionamento a pieno regime del depuratore". Così non è stato, anzi il problema si è esteso ad un'area molto più ampia e densamente popolata. Interpellato nuovamente l'ormai ex sindaco, ha risposto che "bisogna attendere che si formino i fanghi". La causa però sarebbe diversa. Abbiamo sentito a riguardo il  commissario e la sub commissario che guidano attualmente il Comune, Giovanni Cirillo e Maria Rosaria Luzza, che hanno dichiarato che stanno lavorando "in modo frenetico, senza un attimo di tregua, per affrontare oltre alle criticità specifiche del territorio, anche quelle ambientali,  tra cui appunto quella del depuratore, i cui problemi dovrebbero essere collegati alla manutenzione".  I due esponenti istituzionali si stanno perciò attivando  alacremente per risolvere il problema promuovendo degli  incontri con i  tecnici dell'Ato per individuare le cause del malfunzionamento e,  conseguentemente, adottare le strategie utili a rimuoverle. Al  secondo incontro tecnico,  avvenuto ieri pomeriggio a palazzo S. Anna, sono stati presenti i due ingegneri dell'Ato, Foti e Augrusa, il responsabile dell'ufficio tecnico del Comune, arch.. Francesco Grande, e il  consigliere provinciale Pino Rodolico. Accompagnati dai due commissari si sono recati presso il depuratore Argani per effettuare un sopralluogo. A quell'ora hanno constatato l'assenza di cattivo odore che, come si è sopra detto, generalmente compare in serata e, a  volte,  anche di prima mattina. Secondo i tecnici dell'Ato la puzza sarebbe generata dalla putrefazione dei liquami che provengono da S. Domenica. La maggiore permanenza dei liquami dovuta al percorso più lungo facilita infatti  la putrefazione. "Il problema è risolvibile attuando processi chimici di deodorizzazione", ha affermato il consigliere Rodolico che ha riferito il parere dei due ingegneri. In realtà, ha aggiunto, l'impianto era predisposto per  questo tipo d'intervento, sul modello di quello di Capri, ma è rimasto per troppo tempo inutilizzato e non è mai stato attivato a pieno  regime. Ora spetterà all'ingegnere Augrusa predisporre la mappatura di tutti gl'interventi necessari ad attivare il processo chimico e, contestualmente, occorre trovare la copertura finanziaria.