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Michele AccorintiTurismo e Cultura del Comune di Tropea orfani di un assessore

Dopo le dimissioni di Accorinti è necessaria una seria riflessione da parte di tutti

 

Ieri, con una missiva indirizzata al sindaco ed al Consiglio comunale, l’avvocato Michele Accorinti si è dimesso dal suo ruolo istituzionale di assessore al Turismo e consigliere di Tropea. Una lettera in cui traspare l’orgoglio di aver ricoperto una delle cariche politiche più difficili dell’intero panorama politico provinciale, quella del dimissionario Accorinti. Si, perché l’assessorato al Turismo del Comune di Tropea non è un assessorato come altri. Chi si trova in quella cabina di comando può, con il suo operato, essere determinante per quello che è il settore economico più importante dell’intera regione Calabria. Tante le attività che Accorinti ha proposto, molte le azioni importanti. A volte ha dovuto difendere a spada tratta e denti stretti anche i risultati deludenti e i tonfi che appartenevano all’altrui operato. Questo capita a chi deve ricoprire quell’incarico. Onori, certo, ma anche oneri. Sul settore turistico si ripercuotono infatti anche gli errori degli altri settori amministrativi, ed Accorinti di certo sapeva che non sarebbe stato facile doversi interfacciare con tutti, ma non poteva immaginare di doversi trovare, due anni e mezzo dal suo insediamento, così distante dalle linee degli altri esponenti della lista civica con cui è stato eletto.

Stamane i giornali hanno dato molto risalto alla notizia, eppure, come capita di solito in questi casi per motivi redazionali, questo tipo di documenti vengono sintetizzati e commentati. Noi di Tropeaedintorni.it riportiamo di seguito la lettera integrale delle dimissioni, lasciando ai lettori l’opportunità di giudizio.

La Redazione

 


Tropea lì 19.08.2008

 

AL CONSIGLIO COMUNALE

  

Caro Sindaco, cari Consiglieri,

è per me estremamente difficile e doloroso comunicarvi una decisione che non avrei mai voluto adottare, tanta e tale è stata la passione, l’impegno con cui ho cercato di assolvere al mandato che ho avuto l’onore di ricevere.

In questi due anni ho dedicato tutto me stesso, sopportando sacrifici personali, familiari e professionali, per il compito che mi ero prefisso: amministrare la mia città avendo quale unico obiettivo il bene comune. Mai e poi mai ho condotto la mia azione amministrativa pensando a possibili ritorni in termini di consenso elettorale. Ho lavorato e dato risposte solo ed esclusivamente nell’interesse della città.

Sarei, però, un ipocrita se descrivessi solo gli oneri. In questi anni ho avuto tante gratificazioni, tante soddisfazioni personali che, di certo, bastano e avanzano per compensare le tante fatiche affrontate.

Abbiamo scritto regole importanti per la nostra comunità. Ricordo che alla fine della mia relazione chiesi a tutto il Consiglio comunale, con un sentito ed accorato appello, un gesto importante e di grande significato simbolico: votare all’unanimità le nuove regole perché queste appartengono a tutti e non ad una sola parte politica. Il mio appello fu recepito integralmente e tutto il Consiglio votò all’unanimità. Colgo l’occasione per ringraziare i colleghi della minoranza per l’atteggiamento assunto in quella circostanza. Purtroppo devo, con amarezza, constatare il graduale ma continuo deterioramento del confronto tra maggioranza e minoranza consiliare, la cui asprezza ha raggiunto livelli gravi ed inaccettabili, certamente dannosi per la comunità.  Non è questo il clima che serve alla nostra città, tali atteggiamenti favoriscono l’odio, servono solo a spargere veleni. Perché è solo dal confronto, dal dialogo dal quale possono, anzi debbono nascere e concretizzarsi le idee migliori per il bene della nostra comunità. Insomma non una politica sempre e solo “contro” ma anche e soprattutto una politica “per”. Guai a lasciarsi irretire ed ingannare da personaggi senza scrupolo, da poco credibili tribuni della plebe, da filosofi e pensatori da quattro soldi. Guai a lasciarsi irretire ed ingannare da chi, pur di raggiungere il proprio scopo, arriva al punto di speculare, con squallide e volgari strumentalizzazioni, su drammi personali, pur conoscendo la storia personale e familiare di chi ne è stato ingiustamente coinvolto. Come si può arrivare a questo?

Da Assessore al Turismo ed ai Beni Culturali credo di aver fatto fino in fondo il mio dovere, rappresentando e promuovendo Tropea così per come merita.

Su mia iniziativa Tropea ed altri Comuni della Costa degli Dei, per la prima volta, sono stati presenti alla Bit di Milano con un proprio stand nel quale è stata realizzata un’importante attività promozionale non solo delle bellezze naturali ma anche del grande patrimonio culturale ed eno-gastronomico del nostro territorio. Ringrazio, in proposito, tutti i Sindaci e gli Assessori che sin da subito hanno raccolto il mio invito, nella comune consapevolezza che solo da un rapporto sinergico tra Enti possono scaturire importanti risultati.

Tropea è stata sede di eventi la cui eco è andata ben al di là dei confini nazionali. Tutti i mass media hanno parlato di un grande risveglio culturale che da tempo non si avvertiva più. Ho sempre sostenuto ogni iniziativa culturale, convinto come sono che la chiave di volta per un vero decollo della nostra comunità stia nella cultura in ogni sua accezione. Ringrazio, a tal proposito,  tutte quelle associazioni che operano nella nostra città, quei giovani così preparati e ricchi di entusiasmo che hanno collaborato con me nella realizzazione di importanti traguardi. Considero loro una grande risorsa per Tropea, strumenti essenziali per una sua crescita civile, morale e culturale.

Nel contempo, ritengo che una mera attività promozionale, se pur notevole e qualificata, non possa bastare. E’ necessario che l’ospite che viene nella nostra città trovi una città ordinata, sicura e con servizi di qualità. E tutti, nell’ambito del proprio ruolo, devono svolgere il proprio dovere. Ricordo ciò che sua Eccellenza, il Sig. Prefetto di Vibo Valentia, disse nel corso di un incontro tenutosi qualche tempo fa presso il Comune di Tropea: lo Stato, le Istituzioni possono e debbono elargire il massimo impegno per garantire la legalità ed il rispetto delle regole, ma senza la collaborazione del cittadino tale sforzo non potrà mai raggiungere i risultati auspicati.

Purtroppo, devo constatare che su tale argomento c’è ancora tanto da lavorare, perché molti concittadini, ancora oggi, mirano esclusivamente all’interesse personale anziché al bene comune, senza capire che è proprio il perseguimento di quest’ultimo che alla fine influirà positivamente sul primo.  Ho sempre sostenuto che rispettare le regole conviene, perché senza una cultura della legalità, praticata in tutti gli aspetti della vita quotidiana, la scommessa per una Tropea sempre migliore non si può vincere. Sono, altresì, convinto che la stella cometa che deve guidare un buon amministratore sia data dalla capacità ed autorevolezza di affrontare e risolvere i problemi e le esigenze della quotidianità, che poi, alla fine, altro non sono che garantire al cittadino di vivere in un contesto ordinato, civile, rispettoso delle regole. Ciò, ovviamente, non basta: Tropea, per il ruolo importante che svolge nel panorama turistico nazionale ed internazionale, ha anche e soprattutto bisogno di un quid pluris, di quel battito d’ali che le consenta di essere protagonista in ambiti più elevati. Occorre avere capacità e competenze per programmare, per captare finanziamenti regionali, statali ed europei, per interloquire in ogni sede al fine di realizzare le esigenze della nostra comunità. Ma dal quotidiano non si può e non si deve prescindere.    

Ero e sono convinto che la barca non si abbandona nei momenti di difficoltà. Per questo, anche nei momenti difficili, ho sempre cercato di tenere duro, al solo ed unico scopo di onorare fino in fondo il mandato che gli elettori mi avevano voluto conferire, cercando sempre e comunque di fare il mio dovere che altro non è se non quello di servire la mia gente con serietà, impegno ed onestà.

Ma la conditio sine qua non per svolgere appieno un’efficace azione amministrativa deve essere l’unità d’intenti, un’unanime condivisione degli obiettivi e delle priorità da perseguire e da raggiungere. Senza ciò l’azione amministrativa diventa confusa e frammentata, fragile e poco efficace. Purtroppo è proprio la presa d’atto di una tale persistente mancanza di unità d’intenti che ha determinato la mia sofferta ma inevitabile decisione. Perché quando gli obiettivi e le priorità non sono comuni, quando manca la stessa tensione su aspetti che ritengo assolutamente fondamentali l’impegno, la passione, il sacrificio non bastano più ed allora bisogna avere il coraggio di porre la parola fine, costi quel che costi.   

Ringrazio, con sincera gratitudine, tutti quei dipendenti comunali che hanno collaborato con me; senza il loro prezioso aiuto non sarei riuscito ad ottenere i risultati conseguiti.

Ringrazio i colleghi della maggioranza con i quali ho condiviso questa mia esperienza amministrativa.  Con alcuni di loro, con i quali a stento ci si scambiava il saluto, è nato e si è quotidianamente accresciuto un rapporto di amicizia e stima reciproca che mi auguro, anzi ne sono certo, andrà oltre questa esperienza amministrativa. 

Ringrazio soprattutto Lei, Sig. Sindaco, per la fiducia, la stima e l’affetto che mi ha sempre dimostrato, attribuendomi importanti responsabilità all’interno dell’esecutivo.

Continuerò sempre e comunque ad adoperarmi per il bene di Tropea, perchè si può interrompere un percorso amministrativo, ma non la passione e l’attaccamento alla propria città.

Dichiaro, con la presente, di dimettermi da Consigliere comunale e Assessore. 

 

Avv. Michele Accorinti

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