Sulla stagione
estiva appena conclusa è tempo di tirare un po’ di somme
Tropea, i grandi eventi salvano il turismo
Le
manifestazioni culturali fungono da paracadute per la stagione estiva
di
Francesco Barritta
foto Salvatore Libertino
A Tropea è tempo
di tirare un po’ di somme sulla stagione estiva appena conclusa e di
ricominciare a focalizzare l’attenzione sulle problematiche che stanno al centro
del dibattito politico.
Nei mesi estivi
infatti, l’impegno degli amministratori pubblici è stato per forza di cose tutto
concentrato sul comparto turistico e sul costante monitoraggio delle vicende
legate all’indotto del principale settore economico dell’intera provincia. Con
lo scemare del volume di presenze turistiche però,
caratteristico dell’ultima
parte di settembre, arriva l’ora di occuparsi a tutto campo e con più attenzione
degli altri settori, che per gran parte della stagione passano in secondo piano.
Quest’anno, come
forse non accadeva da tempo, verrà di certo ricordato come l’anno degli eventi.
Non bisogna innanzitutto dimenticare il successo legato alle feste della
tradizione religiosa e popolare tropeana, iniziate già a marzo con il ritorno
della festa in onore di San Giuseppe - che mancava da trent’anni ed è stato
caldeggiato e fortemente voluto da esponenti dell’amministrazione comunale -
proseguite a maggio con l’atteso appuntamento dei Tri da’ Cruci, che grazie alla
Pro loco ha portato in piazza la terza tappa del tour dei Quartaumentata, per
poi giungere alla riuscitissima Sagra del pesce azzurro e della cipolla rossa di
Tropea in luglio. Questi tre giusto per citare i più apprezzati da tutti gli
ospiti della cittadina tirrenica, ma se ne potrebbero citare molti altri.
A parte questi,
però, la stagione estiva 2007 è stata caratterizzata soprattutto dagli eventi di
qualità, avendo visto la nascita o l’affermazione di manifestazioni di respiro
nazionale ed internazionale che hanno costantemente calamitato l’attenzione dei
media e della stampa regionale sulla cittadina tirrenica. La cosa più importante
è che tutte queste manifestazioni sono state organizzate da gente del luogo,
convinta del fatto che la valorizzazione del comprensorio può giungere
soprattutto grazie allo sviluppo del settore culturale. Ad aprire le danze è
stato il Premio letterario organizzato dall’Accademia degli Affaticati di
Pasqualino Pandullo, seguito dal Festival Internazionale del Barocco del maestro
Emilio Aversano. La parte centrale della stagione è stata dominata poi
dall’attesissimo Tropea Film Festival di Bruno Cimino, intitolato quest’anno
all’attore tropeano Raf Vallone. Il gran finale della stagione estiva è stato
invece accompagnato dal ritmo irresistibile del Tropea Blues Festival, evento
ormai collaudatissimo ed ancor più bello delle passate edizioni, che è riuscito
a riempire di gente le piazze più belle del centro. Indiscutibile successo è
stato inoltre raccolto i vari programmi televisivi - come ad esempio Matinée di
Rai due o le molte rubriche di Rai tre - che, mandando in onda i suggestivi
scorci e le acque cristalline della Capitale delle Vacanze, le hanno ovviamente
conferito risalto e lustro. Per concludere bisogna citare infine i vari tour
musicali che hanno portato in piazza cantanti del calibro di Irene Grandi, Paolo
Meneguzzi, Gatto Panceri e Dennis.
Nonostante tutto
questo, però, è indiscutibile il forte trend negativo registrato dal settore
turistico locale, riflesso della più profonda crisi avvenuta su scala regionale.
Le rosee aspettative di chi opera nel settore turistico, fomentate sia dagli
incoraggianti pronostici sventolati dalla Regione Calabria che dalle inaspettate
quanto considerevoli presenze
turistiche della prima parte della stagione sono
state tradite. In un periodo in cui anche a livello nazionale la una curva delle
presenze turistiche ha subito una netta flessione, nemmeno la Costa degli Dei ed
i suoi eventi di qualità sono riusciti a superare le difficoltà ed a
rappresentare la tanto
sperata isola felice.
Il discorso
tornerà di certo al centro dell’attenzione politica comunale, che tra l’altro è
stata caratterizzata in questo periodo da un desueto fervore. Se si mettono
infatti da parte i cambi di casacca avvenuti tra le varie forze in gioco oltre
alle naturali tensioni interne, reali o presunte, che hanno più volte fatto
urlare ad imminenti cadute della maggioranza, la stagione estiva appena
conclusasi passerà alla storia di questa cittadina come quella in cui è avvenuto
il risveglio di un dibattito politico che mancava da tempo. Basti pensare alla
lotta dei manifesti che ha ironicamente riportato di tanto in tanto l’attenzione
sulle necessità della gente ed ha ribadito spesso il punto di vista di molti
cittadini, oltre a rappresentare uno specchio fedele della continua voglia di
partecipazione presente tra i rappresentanti politici. Considerata anche la
rinata partecipazione alla cosa pubblica da parte dell’Associazione
commercianti, non va quindi travisato l’apparente stato di calma piatta che
caratterizza questo periodo a palazzo Sant’Anna e c’è dunque da aspettarsi un
gran fermento nei prossimi mesi. Staremo a vedere. |