Continuano a “parlarsi” maggioranza e opposizione a botta di manifesti
Gaetano Vallone dell’Amministrazione uscente sfida il Sindaco della Città ad un pubblico dibattito
Francamente il clima nel quale viviamo non è dei migliori ed anche il modo di fare satira dell’ultima vignetta non è da noi condivisibile. L’immagine offerta al turista di una Tropea ferita non aiuta ad attenuare la tensione. Ci viene in mente la lettera di Veronica al marito Silvio e la risposta di Silvio alla cara mogliettina. Non ci si parla se non in Consiglio Comunale dove si procede addirittura con gli insulti. E mentre una volta con una stretta di mano venivano siglati gli impegni assunti adesso non si mantiene neanche quello che si sottoscrive
redazione
foto Salvatore Libertino
Pubblichiamo la lettera del Professor Gaetano Vallone inviata al Sindaco di Tropea per un’opportuna riflessione ed analisi da parte di tutti gli addetti ai lavori.
Volutamente non la commentiamo ma siamo disponibili ad essere presenti ad un eventuale dibattito nel caso in cui si dovesse tenere.
Tropea, 11/07/2007
Egr. Sig. Sindaco
E p.c Gent.mi Sig.ri Consiglieri, Organi di stampa
Per ben due volte, aderendo all’invito della Sua Maggioranza attraverso un pubblico manifesto, mi ero proposto di presenziare alla tanto attesa conferenza. Non mi è stato possibile a causa della latitanza Sua e della Sua maggioranza.
Ebbene, se il Suo è stato un silenzio studiato o strategico, non osserverà di certo il silenzio chi è stato additato appena pochi giorni addietro (in seduta pubblica di Consiglio Comunale) come uno dei soggetti che Le hanno lasciato in eredità una situazione debitoria talmente disastrosa da indurla a gettare la spugna già dallo scorso anno.
Se non l’ha fatto ancora, non lo faccia almeno fino a quando non mi darà l’opportunità di dimostrarle la Sua ignoranza crassa in materia di gestione e contabilità degli enti locali.
Può darsi anche che si ricrederà! Poi sarò io stesso a chiederLe di compiere un gesto responsabile nell’interesse della Città.
Mi sorge però il dubbio, se non la certezza, che le Sue esternazioni costituiscano un alibi per nascondere la Sua manifesta incapacità ad amministrare sia pure l’ordinario.
Forse saranno le due cose insieme: ignoranza ed incapacità.
Mi permetto di suggerirLe un pubblico dibattito da tenersi in una pubblica Piazza; mi ritenga a Sua disposizione per quando vorrà organizzarlo.
Sarà anche l’occasione buona, per recitare il mea culpa e chiedere quindi perdono alla Città per essere stato determinante per la Sua elezione a Sindaco.
La ringrazio, cordiali saluti
Gaetano Vallone
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