Il gruppo scout Tropea 1 ricorda i 100 di scoutismo

Un filo ininterrotto che si è cominciato a dipanare 100 anni fa e che continua a snodarsi

Un testimone che passa di mano in mano per arrivare alle nuove generazioni


di Francesco Sicari, Assistente ecclesiastico

foto archivio tropeaedintorni.it


Con l'aiuto di Dio, prometto sul mio onore di fare del mio meglio per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese, per aiutare gli altri in ogni circostanza, per osservare la Legge Scout. Queste parole hanno risuonato in migliaia di luoghi, in Italia e nel mondo, mercoledì I° agosto, per salutare e celebrare i 100 anni di storia dello Scoutismo.
Anche il gruppo scout Tropea 1 ha partecipato a questa iniziativa nello splendido scenario di Villa Felice a Sant'Angelo di Drapia, per celebrare così l'Alba del Centenario, una cerimonia emozionante e gioiosa nel corso della quale hanno rinnovato la Promessa Scout, così come nella stessa giornata hanno fatto in tutto il mondo milioni e milioni di scouts uniti da un forte vincolo di fraternità che riesce a superare ogni barriera e diversità di razza, cultura e religione.
Al raduno, organizzato dal gruppo Tropea 1, erano presenti tanti  giovani e anche meno giovani tropeani che in un passato più o meno recente hanno vissuto l'avventura educativa dello scoutismo e che per un giorno hanno rivissuto ricordi, esperienze ed emozioni della propria gioventù, insieme ai ragazzi e capi che oggi stanno percorrendo il cammino scout.
Una serata, quindi, importante per quanti hanno abbracciato lo scoutismo e per coloro che tuttora lo seguono, che si è snodata attraverso vari momenti, dalla consumazione della cena al sacco al bellissimo e suggestivo fuoco di bivacco, al grande gioco nel cuore della notte, alla veglia alle prime luci dell'alba per raggiungere il culmine con la celebrazione della S. Messa celebrata dall'assistente ecclesiastico don Francesco Sicari e il rinnovo della promessa.
Attraverso parole, immagini ed esperienze di scoutismo di giovani e meno giovani è stata così riproposta la storia di questo movimento fondato dal Generale Baden Powell, esattamente 100 anni fa, quando il sole illuminò sulla piccola isola di inglese di Brownsea, nella Manica, il primo alzabandiera del primo campo scout nella storia. Da quel piccolo campo, dalla geniale intuizione pedagogica di quel grande uomo che si chiama Robert Baden Powell, nacque 100 anni fa quello che è diventato il più grande movimento educativo del mondo, presente oggi in 200 nazioni con oltre 40 milioni di guide e scouts di ogni etnia,razza, ceto sociale, religione e lingua.
Al termine della giornata gli scout tutti sono tornati alle proprie case convinti di impegnarsi ancora una volta a mantenere la Promessa, che è un modo per migliorare se stessi attraverso l'impegno quotidiano a lasciare il mondo un pò meglio di come l'abbiamo trovato, che è la volontà di scegliere una prospettiva di vita che dura per sempre, fino alla fine della vita e anche dopo perchè ci aiuta ad incontrare Dio. Si fa scoutismo per fare degli scouts, cioè dei tipi che abbiano un determinato profilo per tutta la vita. Per questo si dice semel scout semper scout, una volta scout sempre scout.
Essere scouts significa essere persone di pace, persone che sanno guardare a ciò che vedono, persone che si chiedono il perchè delle cose, persone coraggiose e di grande cuore perchè combattono l'egoismo, persone che sanno coniugare la contemplazione e l'azione.
Semel scout semper scout è allora l'impegno a vivere ogni giorno, ovunque ci si trova, con questo spirito, coerenti con se stessi, con le proprie scelte e con i propri valori, cittadini del mondo che si sentono impegnati nella costruzione di un mondo migliore.
La Cerimonia dell'Alba è stata dunque un'occasione irripetibile per mostrare la forza sociale e la grandezza dello scoutismo nel mondo perchè è stato il momento in cui tutti gli scouts e le guide del mondo si sono unite con spirito di amicizia e di pace, orgogliosi della proprie radici e consapevoli della modernità della proposta educativa.
E' stato bello ritrovarsi insieme, scouts di oggi ed altri che nella loro vita hanno pronunciato la Promessa scout contribuendo a scrivere con la propria storia personale la storia universale dello scoutismo.
Un filo ininterrotto che si è cominciato a dipanare 100 anni fa e che ciascuno di noi ha contribuito a portare avanti, qualcuno per pochi anni ed altri per tanti anni, un filo che continua a snodarsi, un testimone che passa di mano in mano per arrivare alle nuove generazioni, la storia di un movimento che riesce a rimanere giovane insieme ai ragazzi che lo vivono.
Buona caccia e buona strada per un nuovo secolo di scoutismo.


 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

    www.tropeaedintorni.it        agosto 2007