Per questa prima edizione del concorso non si poteva non fare riferimento a Giovanni Paolo II. Gli alunni hanno partecipato con elaborati scritti e disegni
1° concorso parrocchiale per gli alunni delle scuole medie
Ricca di simboli è stata la processione offertoriale: dal pane al vino, simboli dell’eucarestia
Redazione
foto Archivio Tropeaedintorni.it
Si è svolta nella chiesa parrocchiale di Zaccanopoli l’annuale celebrazione del “precetto pasquale” per gli studenti della scuola media.
Accompagnati dal vicario del preside prof. Giuseppe De Vita, dall’insegnante di religione Prof. Rita Tavella e dagli altri docenti. gli alunni hanno partecipato con attenzione e devozione alla celebrazione della S. Messa, presieduta da Padre Francesco La Ruffa, Missionario Redentorista. Presenti al sacro rito anche le famiglie dei ragazzi.
Il celebrante nella sua omelia commentando con i ragazzi il vangelo del giorno sul perdono che Gesù accorda alla donna adultera, ha fatto comprendere come la Pasqua sia questo impegno ad accogliere l’invito che Cristo ci fa ad andare in pace e a non peccare più. “Non c’è Pasqua senza una conversione radicale della nostra vita, non c’è la Pasqua di Gesù se non lo seguiamo sulla via della Croce e della sofferenza.
Per cambiare il mondo è necessario uno sforzo concreto percorrere con fede il cammino della pace e del perdono.
In tutto questo cammino non siamo soli, perché con noi ci sono i testimoni della fede: uno di questi è stato Giovanni Paolo II, uomo giusto e santo perché l’Uomo di Dio, testimone della pace e del perdono del Signore”.
Il Padre Missionario ha concluso la sua omelia invitando i ragazzi a seguire le tracce di Giovanni Paolo II. Nel ricordo del Papa, maestro nella sofferenza, ha aggiunto, ci sia oggi il nostro ricordo per tutte quelle persone che soffrono nel corpo e nello spirito, facendo la volontà di Dio nell’abbracciare la loro croce; un pensiero in particolare per i giovani e per i bambini, per il piccolo Tommy ucciso barbaramente.
Nel ricordo del Papa l’impegno della preghiera perché nel mondo non ci sia più il dolore.
Il pensiero per il Papa è risuonato anche nella preghiera dei fedeli, letta da alcuni studenti. Si è pregato perché “l’opera pastorale di Papa Giovanni Paolo II, diventi seme fecondo di vita per la costruzione del Regno di Dio sulla terra”. Si è pregato anche per tutti i ragazzi, perché accolgano sempre gioiosi, l’invito di Cristo a seguirlo per diventare portatori del Vangelo nella futura società.
Ricca di simboli è stata la processione offertoriale: dal pane al vino, simboli dell’eucarestia, ai chicchi di grano simbolo della Pasqua del Signore, ai ramoscelli di ulivo per richiamare all’impegno di costruire la pace, ai tanti doni alimentari per le famiglie bisognose.
Al termine della celebrazione si è svolta la cerimonia per la premiazione del 1° concorso parrocchiale per gli alunni delle scuole medie.
Il concorso, ha detto il parroco don Francesco Sicari, vuole invitare gli alunni a confrontarsi con figure significative di Testimoni della fede, alla riscoperta delle nostre radici cristiane.
Per questa prima edizione del concorso non si poteva non fare riferimento a Giovanni Paolo II. Gli alunni hanno partecipato con elaborati scritti e disegni su vario genere di materiale.
Sono stati premiati nel settore letterario
le alunne Miriam Costa e Annunziata Mazzeo che hanno scritto una Lettera al Papa: rivolgendosi al Santo Padre hanno saputo cogliere nel suo insegnamento l’importanza della preghiera attraverso la quale tutto può essere esaudito.
Francesco Scordamaglia che ha scritto al Papa una lettera che rivela la sua spontaneità e semplicità.
Sono stati premiati nel settore artisitico
Le alunne Budriesi Vincenza e Martina Costa che attraverso un semplice disegno hanno espresso due tratti significativi del magistero di Giovanni Paolo II, ossia la sua devozione alla Madonna ( corona del Rosario, Totuus Tuus, La Preghiera) e l’attenzione al bene sommo della pace.
Caterina Loiacono, Marianna Mazzeo, Anna Mazzeo, Laura Limardo e Lucia Arena che insieme hanno realizzato una pittura su vetro. Attraverso questa particolare tecnica pittorica hanno raffigurato il Santo Padre nel momento più importante del suo ministero, ossia la celebrazione eucaristica nel momento della consacrazione. A Cristo Eucaristia il Santo Padre ha saputo conformarsi sempre più nella sua vita, soprattutto nei momenti terribili della sua sofferenza.
Marco Mazzeo che ha realizzato in un piatto l’immagine del Papa con la particolare tecnica del decoupage.
Il parroco ha anche annunciato che il 2° concorso per il 2007 sarà sulla figura di S. Francesco di Paola, nel 500° anniversario dalla morte.
Lettera a Giovanni Paolo II
Caro amico Papa Giovanni Paolo II,
siamo due ragazze calabresi che ti vogliono tanto bene e come la maggior parte delle persone che ti conoscono, seppur attraverso la televisione, ammiriamo e siamo incantati dal modo di porgerti agli altri, sempre con serenità, spontaneità e molto affetto.
Con vera sincerità ti vogliamo ancora dire quanto soprattutto ammiriamo il tuo essere “giovane” tra i giovani, tu ci capisci, ci guidi e ci stimoli ad andare avanti e lottare per un mondo più giusto e felice. Ma ancora, forse la più importante, ci hai insegnato a pregare e riconoscere che solo attraverso le preghiere le “nostre lotte” possono essere esaudite.
Carissimo Papa, sei solo tu l’uomo di Dio che noi aspettavamo da tempo, col tuo sorriso, il tuo viso dolce e sereno, sappi che abbiamo sofferto e pregato per la tua malattia, perché tu hai sofferto e pregato per noi.
Ti abbracciamo, ti mandiamo un grandissimo bacio e soprattutto ti vogliamo bene.
Miriam Costa e Annunziata Mazzeo
Lettera a Giovanni Paolo II
Caro Giovanni Paolo II,
tu hai fatto molto anche se non hai potuto fare il viaggio in Russia. Ti ho visto a Piazza San Pietro. Ho visto che hai fatto cadere il muro di Berlino quando hai abbattuto il comunismo. Sei stato un grande Papa e so che sei andato in molti paesi, ma hai anche sofferto molto con tutte le malattie che avevi e per questo, visto che hai fatto molto, meriti di essere santo.
Io sono Francesco, ti scrivo da Zaccanopoli e il mio desiderio più grande che purtroppo non si è avverato era quello di conoscerti e di stringerti la mano, di parlare con Te durante uno dei tanti incontri con i tuoi tanto amati giovani.
Ma nonostante io non ti abbia conosciuto personalmente, ti prometto che mi documenterò e mi impegnerò a conoscerti tramite le persone che ti hanno conosciuto, ma soprattutto mi impegnerò a conoscerti attraverso i tanti documenti che tu ci hai lasciato.
Mi dispiace tanto che tu non ci sei più, il mondo ha tanto bisogno di te, della tua forza spirituale, del tuo carisma, del tuo saper parlare con tutti, anche con i capi di Stato non cristiani.
Francesco Scordamaglia
|
|
||
www.tropeaedintorni.it aprile 2006 |