Personaggi celebri di Tropea
Da oltre sessant’anni è il Maestro di Cappella della Concattedrale di Tropea. Per la gente comune, però, non è solo un artista da annoverare tra i nomi più famosi che hanno scritto la storia della città ma anche il testimone di tanti momenti felici. E la vita lo sta ancora premiando con la nipote, Gemma, che da lui ha ereditato la passione per il canto e la musica.
di Bruno Cimino
foto Salvatore Libertino
Le stupende navate della Cattedrale risuonano da più di sessant’anni delle note della sua musica e della sua voce che hanno accompagnato i maggiori riti sacri della città. Moltissime sono le persone che possono associare i momenti salienti della propria vita ed i ricordi significativi alla figura del grande maestro.
A questo personaggio ormai “storico” molti musicisti di Tropea devono la spinta e l’incoraggiamento iniziale che li ha portati ad intraprendere la strada della musica non solo come hobby ma come impegno quotidiano di vita e sostentamento.
In Fazzari l’arte scorre nelle vene e non è frutto di studi approfonditi che non ha mai potuto compiere ma di vera passione nata da bambino quando dalla bottega del padre calzolaio, situata dove ora ci sono gli archi della Cattedrale, sentiva l’attrazione esercitata dalle musiche sacre.
Così, Vincenzo Fazzari, nato a Tropea nel 1922, spesso si intrufolava nella Chiesa per ascoltare i canti liturgici ed il suono dell’armonium che accompagnavano le funzioni religiose. In tal modo è diventato non solo il testimone ma il custode vivente di melodie che senza di lui si sarebbero perse nei tempi.
Il conte Antonino Scrugli, che all’epoca suonava nella Cattedrale, intuendo il talento del Fazzari, gli impartì alcune lezioni di piano e, contemporaneamente, all’età di soli dieci anni entrò a far parte della Banda musicale della Città.
Alla morte dell’organista, nel 1942, l’allora ventenne Fazzari venne scelto dal Sagrestano Maggiore, ossia il parroco, Canonico don Francesco Baldanza, con il parere favorevole del Vescovo Cribellati, come Maestro di Cappella della Concattedrale, incarico che a tutt’oggi ad ottantadue anni ancora ricopre egregiamente.
Dopo la scomparsa, nel ’48, del Conte Scrugli, rimase il solo organista e quando negli anni cinquanta il Vescovo Saba abolì il coro di cantanti per favorire cerimonie più intime e semplici, divenne unico cantore, come ancora avviene, accompagnato semplicemente dalle voci dei fedeli.
La sua fama all’epoca non è rimasta racchiusa tra le mura della Cattedrale e tutti i parroci locali lo volevano per accompagnare le più svariate funzioni religiose che scandiscono l’anno liturgico.
Il talento artistico di Vincenzo Fazzari deve molto anche al Canonico Don Giuseppe Macrì, grande compositore, nativo di Limbadi il quale aveva vissuto in America dove insegnava musica in una scuola da lui stesso fondata. Al suo ritorno in patria, Macrì si era stabilito presso il Seminario Vescovile e, venendo a conoscenza delle doti dell’organista, lo aveva voluto conoscere. Tra i due nacque una grande amicizia sfociata in un perfetto sodalizio artistico dovuto all’apprezzamento e al riconoscimento delle reciproche doti musicali.
Il Maestro Vincenzo Fazzari ha raggiunto un’età veneranda, dopo aver trascorso una vita ricca di soddisfazioni musicali e di affetto da parte della gente di Tropea che con lui ripercorre attimi speciali. Anche in questo nuovo millennio è l’organista ufficiale della città e, soddisfazione maggiore, ha una nipote, Gemma, che ha ereditato le sue doti innate e che, in più, ha potuto compiere quegli studi a lui negati dal destino.
Tropea, dunque, annovera tra i suoi personaggi indimenticabili un nome che è oggi parte della storia cittadina. Forse le nuove generazioni non conoscono le emozioni “da pelle d’oca” che il maestro ha donato con il canto e la musica in oltre sessant’anni, ma chi le ricorda maggiormente dovrebbe anche avere l’illuminazione mentale di omaggiare ora la magnificenza di quest’uomo e non di aspettare a celebrarne le doti nelle solite iniziative postume e da protocollo.
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