In via Libertà, davanti o dietro alla fonte, si taglia e si cuce

I destini politici della città si decidono alla Fontana Fazzari

Nonostante si sia prosciugata e inaridita, è ancora capace di stillare l’acqua di Nostradamus

 

di Massimo Pietropaolo

foto Salvatore Libertino

 

Tropea - Se un cittadino o un ospite di Tropea volesse sapere che cos’ è successo, che cosa succede, che cosa succederà o potrebbe succedere dal punto di vista politico-amministrativo a Tropea non dovrebbe fare altro che un piccolo sacrificio: alzarsi presto (6.45 circa) una qualsiasi mattina, di un qualsiasi giorno, di una qualsiasi settimana, di un qualsiasi mese, di un qualsiasi anno e recarsi in via Libertà e  fermarsi davanti alla Fontana Fazzari (A.D. 1761), probabilmente innalzata a ricordo non di Colamaria Fazzari, poetessa che scrisse versi in onore dei tropeani accorsi contro i Turchi alla battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571) come ricorda Felice Toraldo ne “I calabresi a Lepanto” (Corriere d’Italia n.304 del 3.11.1911) ma di Domenico Fazzari, iscritto alla  corporazione della seta nel 1685 (cf. Carlo De Cesare, Fonti per lo studio della storia della città di Tropea, Napoli 2006, pp.54-57). Il monumento è dedicato dunque ad un maestro dell’arte della seta, che come la Silvia leopardiana con “… la man veloce… percorrea la faticosa tela”, esperto del tagliare e del cucire, legare e sciogliere, come la Penelope omerica che tesseva di giorno l’inganno della veste di Laerte e di notte la distruggeva per  sfuggire ai tracotanti Proci. Indubbiamente su questo reperto architettonico incombe un fato politico: alla Fontana Fazzari si costruiscono o si distruggono carriere politiche comunali, provinciali e forse anche regionali, si disegnano o si cancellano assessorati, si assegnano o si ritirano deleghe amministrative, si dà il disco verde  o più spesso il semaforo rosso per le nomine negli enti istituzionali a partecipazione pubblica, si decide insomma il destino della città di Tropea, fra le 7.30 e le 8.30, di ogni mattina, di ogni giorno, di ogni settimana, di ogni mese, di ogni anno del Signore. I cittadini sappiano che non bisogna andare nella sede di un partito di destra, di centro o di sinistra, nella sede del consiglio comunale o nella stanza del Sindaco o degli assessori, a Palazzo Sant’Anna, per avere contezza della sorte amministrativa che li attende: è sufficiente che essi si rechino supplici e roganti davanti o dietro alla fontana Fazzari ed essa risponderà come ai Greci l’ambiguo oracolo di Delfi, meglio delle foglie della Sibilla cumana, precisa e irritante come Calcante ad Agamennone in relazione al rapimento di Criseide e alla peste nel campo acheo, a volte profetica come il cieco Tiresia ad Odisseo prima della discesa agli Inferi. Se per caso, qualche volta, la fontana rimanesse in silenzio i cittadini avrebbero comunque la possibilità di interrogare, certi di un responso, rassicurante o deludente, i peripatetici, gli astanti o i seduti intorno ad essa. La fonte Fazzari, nonostante si sia prosciugata e inaridita, è ancora capace di stillare l’acqua di Nostradamus.

 

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it        30 giugno 2006