Intervista ad Enzo Taccone che da tantissimi anni si interessa a recuperare le bamboline mancanti alla Sua singolare collezione mondiale

Una collezione insolita: le bamboline di tutto il mondo

 

di Raffaele Romeo

foto Salvatore Libertino

 

Ci sono, nel mondo del collezionismo, le manie più disparate: si va dai francobolli alle schede telefoniche, dalle immagini sacre alle capsule delle bottiglie di champagne e spumante.Qualcuno si dedica alle bustine di zucchero, alle monete, alle figurine ed anche alle saponette. Che dire poi di soldatini, trenini, cartoline, autografi, bottigliette mignon, profumi, bottiglie o le lattine di birra? L’elenco potrebbe continuare e non finiremmo mai di stupirci. Una collezione un po’ fuori della norma è senza alcun dubbio quella che riguarda le bamboline di tutto il mondo. Abbiamo avvicinato Enzo Taccone, anche lui “fuori norma” che da quasi trenta anni si dedica a questa singolare collezione e ne è venuta fuori l’intervista che Vi proponiamo.

   

D. Come ti è venuta questa mania di collezionare bamboline?

R. E’ molto casuale. A dire il vero ho girato molto per il mondo per lavoro ma ho cominciato per gioco portando a mia figlia in dono  qualche bambolina come souvenir del paese visitato. Poi mi sono ritrovato a coltivare questa passione e sono molto vicino al completamento delle mie ricerche.


D. Quante ne hai?

R. Sinceramente non sono in grado di rispondere con esattezza, possedendone diverse centinaia, ed alcune ancora nelle confezioni originali, non le ho ancora contate. So quelle che mi mancano e non sono tante. E’ quindi iniziato il conto alla rovescia.

 
D. Le hai comprate sempre tu?

R. Quasi tutte. Alcune durante le mie peregrinazioni per il mondo, e rappresentano anche un modo per risvegliare i ricordi dei posti visitati, altre le ho rilevate da alcuni collezionisti che intendevano disfarsene, altre ancora attraverso i contatti con i consolati o con i negozi di souvenir artigianali o con la World international dolls; poche con il tam tam con amici e parenti che andavano all’estero e che, ogni tanto, ricordando questa mia “assillante mania”, pur di “non

sentirmi più”, hanno deciso di “mettermi a tacere” con una “Muñeca”.

 

D. Hai qualche bambolina alla quale sei particolarmente affezionato e quale bambolina ti piace di  più?

R. Direi tutte perché ognuna ha un significato ben preciso, collegato ad una persona, ad un  luogo e a dei ricordi ma, ovviamente, sono più legato a quelle che arrivano da più lontano.

 

D. Lontano, da dove?

R. Da ogni angolo della terra: le Seychelles, Papua Nuova Guinea, Australia, le isole più lontane, l’Islanda, la Groenlandia, l’Africa, i Paesi Arabi e tutti gli altri paesi del mondo. Credo di avere una rappresentanza significativa di ogni parte del pianeta.

 

D. Puoi raccontarmi qualcosa di particolare?

R. Le bamboline per me non sono e non rappresentano esclusivamente un aspetto geografico: indicano la tradizione, il folklore e i diversi costumi popolari delle etnie locali. C’è, quindi, un aspetto culturale molto importante da non sottovalutare e anche un aspetto “artigianale”: i vari metodi costruttivi, i materiali, le vesti, le espressioni del volto, tutto indica un qualcosa e un qualcuno che, nel realizzarla, ha messo la sua vena artistico-artigianale in ogni componente.

Mi piace però  raccontare il boomerang che si è creato nel rapporto con mia figlia: prima, quando le compravo per portarle in regalo, erano una testimonianza di affetto per lei, ora è mia figlia che si dà da fare per  procurarmele. E’ l’intera famiglia, unitamente agli amici, che si  mobilita per arrivare al completamento della collezione.

 

D. Hai intenzione di fare una mostra? Le metterai in vendita?

R. Non penso di metterle in vendita. Vorrei sì fare una mostra per comunicare ad altri, agli eventuali visitatori, un amore che non si limita alle rappresentazioni “artigianali” delle bamboline ma all’espressione culturale del mondo intero con tutte le differenze etniche lanciando, se mi è consentito, in modo spontaneo, semplice e sincero un  messaggio universale di pace.

 

D. Sai già dove e quando?

R. Mi auguro di inaugurare la mostra questa estate in modo da coinvolgere anche i turisti ma sul  luogo ho ancora qualche perplessità: ho bisogno di aiuto da parte delle Istituzioni che, al momento, mi sembrano bene intenzionate verso questa iniziativa.

 

D. Se qualcuno volesse venire a trovarti per vederle e parlarne saresti disponibile?

R. Certamente. Purtroppo non sono tutte visibili perché inscatolate e qualcuna abbisogna di cure perché “infortunata”: sai che sto diventando bravo anche ad aggiustarle? Molte volte però non ho i pezzi di ricambio ma mi sto attrezzando. Devo anche dire che parlare di bamboline in internet è affascinante perché incontri e conosci altre persone che condividono come te la stessa passione. Non mi sento per niente solo ed unico!

 

D. Ti auguro un caloroso: in bocca al lupo! Grazie per la tua emozionante avventura e per concludere non vorrei farti una domanda ma una considerazione.

R. Fai tu.

 

C. Ho visto a casa tua alcune bamboline e questo mi ha fatto pensare che abbiamo in comune lo stesso Amore: per i viaggi, per la gente e per la Pace.  Grazie a te, quindi!       

   

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

    www.tropeaedintorni.it        marzo 2006