Intervista a:
Antonio Euticchio
Candidato a Sindaco alle Amministrative del 27 e 28 maggio 2006 al Comune di Tropea
nostro servizio
foto Salvatore Libertino
D. Abbiamo saputo che Lei si presenterà come candidato a Sindaco alle Amministrative del 27 e 28 maggio 2006. Ci può confermare questa informazione?
R. La sezione di Tropea del partito dei democratici di sinistra ha ritenuto di indicare alle altre forze politiche del centro sinistra il mio nome quale candidato a Sindaco per le prossime elezioni amministrative del 27 e 28 Maggio 2006.
Ho ritenuto doveroso accettare per senso di responsabilità verso la città che, oggi più che mai, chiede a tutti i cittadini un impegno straordinario per la soluzione dei problemi che l’attanagliano e che sono gravi e non pochi e per dovere di militanza e di appartenenza al mio partito.
Pertanto, sono fortemente motivato a scendere in campo in questa tornata elettorale, e mi auguro che tutti i partiti del centro sinistra ritengano la mia candidatura spendibile per raggiungere l’obiettivo di vincere le elezioni.
So benissimo che ogni partito vuole esprimere al massimo la propria visibilità e che ci saranno altre candidature a Sindaco, ma sono sicuro che alla fine i partiti con grande senso di responsabilità sapranno trovare l’accordo unitario che tutti auspichiamo e indicheranno la persona giusta e meglio rappresentativa.
D. Si presenterà come candidato in quale lista?
R. Al momento la mia candidatura a Sindaco, che nasce in seno al mio partito e condivisa da altri, è da intendere funzionale alla creazione di una aggregazione politica più ampia possibile nell’ambito del centro-sinistra.
Sarebbe una cosa bellissima partecipare alla competizione elettorale amministrativa col simbolo dell’Unione che a livello nazionale fa riferimento a Prodi ed a tutti i partiti del centro sinistra.
In questa direzione si sta lavorando e questo rimane il mio obiettivo finale.
Se, malauguratamente, prenderà il sopravvento la divisione, e i partiti del centro-sinistra non riusciranno a definire una proposta politica unitaria, resteranno soltanto le macerie dei partiti ed assisteremmo al rifiorire di innumerevoli liste civiche che non contribuiranno alla crescita democratica del paese.
Tropea tornerà indietro di decenni e continuerà la divisione, il rancore, l’odio e quali novelli guelfi e ghibellini sarà preminente il continuare a farsi la guerra, piuttosto che risolvere i problemi del paese.
D. La lista dei candidati è pronta?
R. A formulare la lista dei candidati in una coalizione politica che vede presente diversi soggetti dovranno concorrere tutti i partecipanti.
Certamente non mancano i candidati, avrò cura, per la parte che mi compete, di inserire in lista il più alto numero di candidature femminili e di fare partecipare quanto più possibile rappresentanti della società civile e delle associazioni.
D. Ci può anticipare i punti cardine del Suo Programma?
R. Alla stesura del programma definitivo dovranno partecipare necessariamente tutti i componenti della coalizione che promuoveranno la lista.
Per la parte che mi riguarda, ritengo che la cosa più importante per le famiglie tropeane sia quella di creare le condizioni per la realizzazione di maggiori opportunità lavorative, in ogni famiglia c’è il dramma della disoccupazione, soprattutto giovanile.
La richiesta maggiormente ricorrente di tante mamme con cui vengo a contatto giornalmente per motivi professionali è quella: ”fate quanto più è possibile perché i nostri figli abbiano un lavoro e non debbano emigrare per un lavoro che diventa oggigiorno sempre più difficile trovare anche in altre regioni d’Italia”.
Questo, a mio avviso, è il problema preminente della città. Perciò la nuova Amministrazione utilizzando tutti gli strumenti in suo potere dovrà fare di tutto perché il turismo decolli, facilitando la creazione di una maggiore e più qualificata ricettività turistica, promuovendo il risanamento e la valorizzazione del Centro Storico che deve diventare cuore pulsante di un nuovo e più importante rilancio economico.
Non va sottaciuta l’importanza del porto turistico che deve essere elemento trainante per lo sviluppo economico, pertanto ritengo necessario che debba essere rivisitato l’attuale ruolo partecipativo del Comune nella sua gestione che penalizza fortemente i cittadini residenti con un costo del posto barca troppo oneroso.
E’ un problema che bisogna risolvere stabilendo un giusto equilibrio tra l’interesse pubblico e quello privato.
Di non poca rilevanza politica è la variante al piano regolatore promossa dalla precedente amministrazione e non ancora approvata.
Il mio giudizio sull’argomento è questo: se la variante da' giuste risposte alle aspettative dei piccoli proprietari e dei cittadini che mirano a costruirsi la propria abitazione, avendo acquistato con grandi sacrifici il piccolo lotto di terreno, questa va rispettata.
Se promuove l’imprenditoria turistica con la costruzione di nuove unità ricettive nel rispetto ambientale e paesaggistico è un fatto estremamente positivo.
Sarà sicuramente oggetto di ripensamenti e di opportune revisioni se mira ad agevolare le speculazioni edilizie e favorire i “palazzinari” che tanto danno nel passato hanno recato al nostro territorio deturpando il paesaggio e creando gravi ostacoli al decollo turistico del nostro paese. Ritengo sia stato un limite il fatto che la variante non abbia tenuto in debito conto il piano regolatore dei comuni viciniori.
A poco vale la salvaguardia ambientale e paesaggistica del nostro territorio se a distanza di poche decine di metri dal limite del comune vengono perpetrate le più squallide operazioni speculative che deturpano irrimediabilmente il territorio.
In ultima analisi faremo di tutto per trovare le giuste intese con gli amministratori dei paesi viciniori al fine di dare vita ad un integrato piano regolatore consortile che promuova lo sviluppo di tutto il territorio che va da Parghelia a Capo Vaticano.
La sanità pubblica ed il rilancio dell’ospedale dovrà essere un altro punto cardine del programma. Nelle varie sedi istituzionali: Dirigenza dell’A.S.L., Conferenza dei Sindaci, Ente Provincia, Assessorato alla Salute, Ente Regione, affronteremo con forza e determinazione l’importanza del potenziamento dello Stabilimento Ospedaliero, ritenendo che oltre ad essere necessario per i pazienti residenti sia elemento di supporto per il decollo turistico di tutto il territorio.
La questione morale e la lotta alla mafia saranno linee guida imprescindibili nella gestione della cosa pubblica.
Non ci potrà essere sviluppo del territorio se non ci sarà trasparenza nella gestione amministrativa e non ci si adoperasse di concerto con tutti gli organi istituzionali preposti,ognuno per il suo ruolo, ad arginare e debellare il fenomeno mafioso, vera piaga della Calabria.
Avremo modo comunque di esplicitare durante la Campagna elettorale tutto il nostro programma e ribadire ai cittadini che la richiesta del loro consenso si basa soprattutto sulla chiarezza delle proposte e la certezza di un impegno costante per la completa realizzazione degli obiettivi proposti.
D. Quali sono stati, secondo Lei, i punti critici della passata Amministrazione e quali i punti del programma che più degli altri non hanno trovato realizzazione “positiva” ?
R. Non ho una visione manichea della politica. Il bene sicuramente non sta tutto da una parte ed il male tutto dall’altra.
La passata amministrazione e quelle che l’hanno precedute, strettamente legate da vincoli politici che si richiamano al centro destra hanno governato ininterrottamente per un periodo lunghissimo e sicuramente avrebbero potuto e dovuto fare molto di più.
Hanno avuto la disponibilità di risorse finanziarie maggiori di quelle degli anni precedenti, purtroppo lasciano il Comune, per quel che si dice, in grande affanno finanziario al limite del dissesto.
L’iniziale partecipazione alla gestione della cosa pubblica da parte dei cittadini e delle associazioni nel tempo si è sfaldata e l’Amministrazione Comunale ultima si è chiusa in una “torre eburnea”, intenta a legiferare incurante delle varie istanze dei cittadini.
In sintesi, mi sento di poter dire che l’ultima Amministrazione comunale non ha migliorato, anzi, ha definitivamente interrotto il già logorato rapporto con i cittadini, che sono stati trattati da sudditi, con distacco e traditi nelle aspettative.
Non tutte le richieste dei cittadini possono essere esaudite perché in contrasto, a volte, con le norme comunali, i regolamenti, le leggi ma non per questo l’amministratore si deve arrogare il diritto di una dispotica ed arrogante negazione.
Altro punto critico della passata Amministrazione, a mio avviso, è stato l’ inasprimento dei rapporti personali tra i consiglieri di maggioranza e quelli di opposizione in seno al consiglio comunale, già tesi per una campagna elettorale condotta con toni accesi ed esasperati.
Chi poteva esercitare il ruolo di “primus inter pares” e rasserenare gli animi, ha preferito esercitare il ruolo di vincitore relegando agli altri il ruolo di sconfitti.
Non è prevalsa, in ultima analisi, la politica degli interessi generali della città ma quella dei vari gruppi e sottogruppi consiliari.
Questo ha determinato la conclusione prematura del Consiglio Comunale e l’avvento del commissario prefettizio.
In sintesi, i punti programmatici che maggiormente hanno contribuito al declino della precedente Amministrazione oltre quelli sopra indicati sono stati: l’aver messo in essere una gestione del porto turistico a tutto favore dei privati a danno del pubblico e della cittadinanza; l’essere stata incapace di affermare il diritto alla salute dei cittadini restando distaccata, quasi impassibile, di fronte al ridimensionamento selvaggio dell’ospedale, perpetrato da una insana gestione sanitaria regionale del governo di centro destra; di avere dimostrato scarso interesse per le politiche sociali: asili nido, agevolazione alle famiglie povere e bisognose, anziani, portatori di handicap, tempo libero ecc..; non aver saputo dare risposte adeguate ai tanti cittadini che aspiravano alla costruzione della casa a fronte di tanti sacrifici fatti per l’acquisto di un piccolo lotto di terreno; e per ultimo non essere stata capace di fornire qualificati servizi essenziali quali: la pulizia della città, la puntuale raccolta dei rifiuti solidi urbani, il traffico caotico durante il periodo estivo, la gestione dei parcheggi, il mare poco pulito, il calo delle presenze turistiche.
D. Amministrare un paese come Tropea, per l’esiguità del territorio, sembra un impegno di lieve entità. In realtà diventa una impresa difficile per svariati motivi. Lei cosa si sente di promettere ai Tropeani?
R. Ai miei concittadini, come ho già esplicitato prima, verrà sottoposto il programma che intendiamo realizzare nell’arco dei cinque anni della legislatura e su questo programma cerchiamo il consenso. La cosa che posso promettere è di profondere il massimo impegno per la realizzazione piena degli obiettivi programmatici assunti.
Sicuramente prevarranno la concordia tra i gruppi consiliari, l’impegno e la partecipazione di tutti nel comune intento di dare più lustro alla nostra città.
Saprò dire si a tutte le richieste legittime, ma saprò anche dire no, con fermezza ed il dovuto garbo, a tutte le richieste illegittime.
Una cosa è certa, tutti i cittadini saranno trattati alla stessa maniera senza privilegi e preferenze di sorta.
Se eletto, saprò essere il sindaco di tutti.
D. Lei è attualmente il responsabile della Divisione di chirurgia all’ospedale di Tropea. Nel caso venisse eletto abbandonerà la Sua occupazione ?
R. Ho maturato gli anni per andare in pensione per raggiunta anzianità di servizio; se la situazione amministrativa lo dovesse richiedere non avrei nessuna difficoltà a dedicarmi a tempo pieno alla gestione della cosa pubblica.
Sono convinto, però, che un città non abbia bisogno necessariamente di un sindaco che si dedichi a tempo pieno per essere amministrata bene, sicuramente ha bisogno di forte passione, di dedizione, di utilizzo di tutte le intelligenze disponibili e soprattutto di un grande amore da parte di tutto il consiglio comunale eletto e dei cittadini.
Tropea, per la sua storia, la sua cultura, non ha bisogno di un podestà a tempo pieno, ma di un Sindaco, una Giunta ed un Consiglio Comunale che sappiano individuare i bisogni della gente e dare il massimo impegno per poterli risolvere.
D. Il turismo, con tutto ciò che ne deriva, sembra la fonte principale di sviluppo ancora non valorizzata. Troppi ancora i problemi sul tappeto. Come pensa di far decollare il turismo a Tropea e dove pensa che si debba intervenire con maggiore immediatezza ?
R. Ho già anticipato che il turismo per Tropea deve essere inteso come l’unica risorsa economicamente valida.
Nell’immediatezza bisogna approfondire le cause che hanno determinato il calo continuo delle presenze turistiche che si sta verificando oramai da diversi anni nel nostro territorio.
Lo faremo consultando gli operatori turistici, i rappresentanti delle associazione di categoria, i sindacati, i partiti politici al fine di poter mettere in essere tutti i correttivi più utili per fare invertire questa tendenza negativa.
Non basta soltanto avere il mare che, di anno in anno, purtroppo diventa sempre meno pulito per fare di un paese un luogo di eccellenza turistica.
Tropea oggi ha soltanto il mare e poca ricettività alberghiera di media eccellenza. E’ da decenni oramai che non si costruiscono nuovi alberghi sul nostro territorio. E’ necessario pertanto invogliare, con una opportuna politica, gli investitori a costruire alberghi per una ricettività di qualità nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio.
Bisogna in ultima analisi offrire un prodotto turistico di qualità a costi contenuti per battere la concorrenza degli altri paesi emergenti sia a livello nazionale che internazionale.
L’amministrazione comunale da sola non c’è la potrà fare. È necessario l’aiuto della Provincia e soprattutto della Regione Calabria a cui sapremo rivolgerci.
Bisogna fare capire soprattutto alla Regione che il polo turistico di eccellenza regionale è Tropea, e verso di essa va rivolto ogni utile intervento di sostegno. Tropea deve essere considerata da parte della Regione Calabria alla stregua di come è considerata Taormina dalla Sicilia, la Costa Amalfitana dalla Campania, Rimini e Riccione dall’Emilia Romagna.
D. A nostro parere c’è stato sempre un netto distacco tra i cittadini, e l’Amministrazione comunale. Ritiene che questo sia un problema e se lo è, come pensa di risolverlo?
R. Il distacco, come detto in precedenza, c’è stato e nel tempo si è reso sempre più ampio.
I cittadini hanno delegato completamente all’Amministrazione Comunale la funzione amministrativa.
Questo non è stato un fatto positivo, tutt’altro.
Il problema si risolve se si ha la capacità e soprattutto la volontà politica di ascoltare tutti: i cittadini singoli, le associazioni di categoria, gli imprenditori, i sindacati, i partiti ect…
Non bisogna chiudersi nella stanza di Palazzo Sant’Anna, ma aprirsi alla cittadinanza.
Bisogna sapere ascoltare e capire anche le ragioni degli altri per decidere bene. Ma la cosa più importante, l’Amministratore deve avere l’umiltà di riconosce gli eventuali errori e porre in essere gli opportuni rimedi.
D. Cercherà e in che modo la collaborazione dei cittadini?
R. Assolutamente si.
Il contatto diretto è sicuramente il più importante, ma sarà il Consiglio Comunale che deciderà le modalità con cui bisogna avvalersi della collaborazione di tutti: i partiti, le associazioni, i sindacati, la scuola, la stampa locale.
Riusciremo a coinvolgere tutti, sono più che convinto, perché c’è la volontà politica che ciò avvenga.
D. Quali sono le Sue speranze, le aspettative, il Suo sogno?
R. Sono quelle di tutti i cittadini tropeani.
Vivere in una città più bella, più ricca, più colta.
Dare maggiori opportunità lavorative ai giovani.
Limitare l’emigrazione giovanile, soprattutto quella culturale.
Il sogno più bello è quello di fare avvicinare i giovani alla politica ed affidare ad essi, concluso il mandato, l’amministrazione di una città diversa in positivo.
D. Come giudica i risultati del sondaggio che in nostro giornale ha realizzato domenica 19 marzo 2006?
R. L’iniziativa è stata indubbiamente positiva.
La cosa che più mi ha colpito è il fatto che la stragrande maggioranza ritiene utile che il centro storico sia trasformato in isola pedonale.
Questo avvalora la mia tesi che il futuro di Tropea dipende tutto da come il centro storico saprà essere rivalutato.
Sono rimasto sorpreso anche dal fatto che solamente il 4,44% dei cittadini si affida alla politica per il rinnovo dell’Amministrazione comunale: questo dato impietoso per i partiti deve fare riflettere molto.
Comunque resto sempre convinto che gli uomini sono importanti, ma passano; la politica che è il fondamento di ogni democrazia con tutti i suoi lati positivi e negativi resta e ad essa bisogna affidarsi.
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www.tropeaedintorni.it 27 marzo 2006 |