C’è bisogno di una programmazione vera, di un segnale forte

La bellezza salverà Tropea

Dobbiamo assumerci tutti questo impegno personale per i prossimi anni

 

di Fiorella Landro

foto Salvatore Libertino

 

Tropea - Per chi è figlio di questa Città e vive lontano da essa, ogni ritorno estivo è un meraviglioso incontro. 

L’incontro è atteso, è vissuto intensamente, viene  ricordato, lascia una  traccia, a volte addirittura trasforma e cambia la vita.

Si incontra un maestro per le strade di Tropea,  un amico, una persona cara o un vecchio amore per cui sono state  consumate le suole delle scarpe su e giù per il Corso e tutto torna indietro:  non te ne sei mai andato, qualcosa di te vive ancora qui.

Un incontro è sempre qualcosa di bello, alcune volte è anche qualcosa di grande: vedi la bellezza di Tropea e ogni  volta si scatena  l’emozione, lo struggimento, il desiderio di abbandonarsi ad essa.

Ma quale intesa c’è fra ognuno di noi, cittadini di questo angolo di Paradiso e tanta bellezza?

Verrebbe spontaneo dire che ci interessa tutti, che la cerchiamo, ne subiamo il fascino, ma ciò non basta a creare un’intesa.

L’arte e la storia di questa nostra Città, non raccontano il presente, le nostre necessità pratiche. E’ tutto infinitamente più ricco, più ampio, perchè è la nostra anima di Tropeani che viene descritta in tutta la sua complessità, il nostro vissuto con i suoi miti, le superstizioni, i suoi dubbi, la sua fede, le ultime mete raggiunte. Mostra come vorremmo vivere, ciò che vorremmo essere. La grandiosità e la bellezza della nostra Cattedrale e degli splendidi palazzi eterni del centro storico, ci dicono che i pochi abitanti di Tropea di un tempo avevano un’energia smisurata, un potenziale di crescita davvero grande. Che portavano in grembo ciò che avrebbero realizzato nei secoli futuri.

Quando una Città come la nostra rinuncia all’arte, alla bellezza per adagiarsi solo sulle necessità del presente, sull’estate che deve portare profitto, sul guadagno economico, vuol dire che ha perso la sua ricchezza interiore, il suo slancio vitale e quindi il suo futuro. Che non si sa più dove andare. Allora subentrano il ristagno e la decadenza, vengono lasciate cadere le sfide e i sogni.

Si può vivere senza bellezza, senza valore, ma si vive male, perché la bellezza spalanca gli orizzonti, ci fa guardare oltre l’utile, ci consente di amare la nostra Città e di rispettarla, di curarla, senza lasciare tutto all’approssimazione e alle cose fatte senza criterio, senza ragione.

Tropea ha bisogno di riavere la sua dignità, di ricominciare, dobbiamo assumerci tutti questo impegno personale per i prossimi anni, compresi noi che ce ne siamo andati via.

Non ci sono più alibi, neanche quello di aspettare che chi gestisce la cosa pubblica e ha la responsabilità del paese agisca da solo. Dobbiamo essere tutti a metterci in gioco, a cercare il meglio e a pretendere il meglio, collaborando con le autorità, con chi ha il potere di agire, di cambiare le cose, dandogli il nostro tempo, portando suggerimenti, segnalando bisogni e proponendo idee. Restando sempre vigili e attenti sulla verità delle scelte.

La facciamo noi questa città, tutti siamo responsabili di quello che è diventata adesso.

C’è bisogno di una programmazione vera, di un segnale forte, tutto il paese deve ritrovare motivazioni e orgoglio.

Eppure c’è stato un tempo, non lontano, in cui l’entusiasmo e la voglia di fare erano alle stelle. Ricordo cittadini che ripulivano le strade e le spiagge spontaneamente, che curavano il verde pubblico, che si facevano carico delle situazioni e davano il loro tempo e la loro energia per il paese.  I commercianti erano uniti, c’era pulizia in tutti i sensi, c’era collaborazione.

Ricordo che allora  un fiero Condottiero era a capo della città e che tutti insieme a lui avevamo cambiato le cose.

Dove è finito il nostro orgoglio, dove abbiamo sepolto la bellezza e di quante cose ci stiamo accontentando? Il mistero, il suo profondo messaggio, restano dimenticati; la bellezza fa paura; abbiamo adottato delle difese,  optato per la leggerezza e la superficialità.

Eppure un tempo abbiamo reagito, deve accadere ancora!

Che la Bellezza salvi Tropea.

 

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it        agosto 2006