Alla ricerca delle radici cristiane nel territorio del Poro
Interessante convegno del Rotary
Qualificata la presenza di illustri relatori
di Vittoria Saccà
foto Salvatore Libertino
Tropea - Grande partecipazione di pubblico al convegno tenuto alla Michelizia per iniziativa del Rotary club presieduto da Pasquale Vallone. Il tema, “Alla ricerca delle radici cristiane nel territorio del Poro”, è stato trattato da illustri relatori.
Dopo i saluti del presidente e dell’assessore provinciale al turismo Pasquale Orfanò, il quale ha elogiato l’iniziativa poiché, nel nostro territorio è di fondamentale importanza promuovere la cultura senza la quale non vi può essere neanche lo sviluppo del turismo, hanno preso la parola Filippo Bulgarella, ordinario di storia bizantina all’università della Calabria, che si è soffermato sull’argomento “Dal tardoantico al medioevo bizantino”; don Ignazio Toraldo di Francia, parroco della Cattedrale, che ha parlato dei Monasteri greci a Tropea, lo stesso presidente Vallone che ha parlato in modo dettagliato del “Culto dei SS. medici Cosma e Damiano” abbastanza presente in tutto il territorio vibonese.
Grazie alla qualificata presenza dei relatori, si è potuto conoscere un tratto particolare della nostra società di quell’epoca, quando erano attivi un numero cospicuo di monasteri tenuti dai padri basiliani, i quali erano liberi da qualsiasi dipendenza dal Patriarcato di Bisanzio, allora città capitale dell’Impero.
Era in uso, allora, il rito greco-ortodosso messo in pratica durante le messe celebrate in lingua greca dai padri i quali, dediti alla povertà, solevano dormire anche all’interno delle grotte. Un sistema di vita e di preghiera, quello, che durò per molti secoli, fino a quando arrivarono i Normanni che iniziarono il loro cammino di conquista proprio dalla Puglia e dalla Calabria, con i fratelli Altavilla. Le continue conquiste dei Normanni non erano però gradite alla Chiesa di Roma, per cui il Papa, non potendoli fermare, riconobbe le loro conquiste a condizione che loro, quali suoi vassalli, diffondessero il cattolicesimo nell’Italia meridionale. La Calabria, dunque, era ricca di chiese e di monasteri basiliani, dove erano custoditi testi di cultura greco-orientale.
Il presidente Vallone, da profondo conoscitore, ha parlato dei SS. Cosma e Damiano, i due santi medici patroni di Brattirò e che vengono venerati il 26 settembre di ogni anno.
I santi, detti “Medici di Cristo”, sono considerati i protettori dei barbieri, dei farmacisti e dei medici. Erano due fratelli; nati nel terzo secolo in Cilicia; lì esercitarono la professione medica, dove consideravano il loro lavoro come una missione al servizio dell'umanità; ma furono perseguitati a causa della loro fede religiosa; prima furono lapidati come santo Stefano e poi furono decapitati a testa in giù. Ciò avveniva durante le persecuzioni di Diocleziano.
Il culto, in Italia, verso questi due martiri della Chiesa cattolica risale al IX secolo; in Calabria vi sono diversi luoghi dove vengono onorati e festeggiati, così come a Brattirò, i cui cittadini sono molto devoti.
Vallone, medico presso la comunità di Brattirò, studioso e autore di varie pubblicazioni tra cui l’interessante libro “L’universo egizio”, ha accennato ad una prossima pubblicazione di un suo lavoro sulla vita dei Santi Cosma e Damiano.
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www.tropeaedintorni.it gennaio 2006 |