Progetti culturali: un nuovo monumento a Tropea
“I Tropeani contro gli assalti dei Saraceni” in una scultura di A. Lorenzo
L’idea è quella di realizzare un monumento per ricordare le sanguinose lotte che i Tropeani, nel corso dei secoli, hanno avuto contro i Saraceni. Il progetto potrà essere realizzato grazie al mecenatismo dell’artista Antonio Lorenzo e all’interesse dell’Associazione culturale Trophaeum. Diventa, però, determinante l’intervento dell’Amministrazione comunale.
di Bruno Cimino
foto Salvatore Libertino
Tropea - Un monumento di rilevante interesse storico da erigere e
collocare in un caratteristico spazio della città è un progetto che
l’Associazione culturale Trophaeum intende realizzare. Ma andiamo con ordine.
Tropea è una capitale turistica con un nobile ma sofferto passato, eppure di
monumenti che ricordano vicende particolari ce ne sono zero.
L’idea, pertanto, di affidarsi allo scultore tropeano Antonio Lorenzo per
edificare un’opera che racconti gli anni turbolenti dei saccheggi saraceni a
Tropea, è un
lavoro che l’Amministrazione comunale dovrebbe sostenere
fattivamente e porre in essere.
Per la collocazione dell’opera, che ha già un
nome: “I Tropeani contro gli assalti dei Saraceni”, gli autori del progetto
hanno pensato alla rivalutazione di uno spazio ideale, dei terrazzamenti
abbandonati al degrado urbano, ed è l’area sottostante la villetta del Borgo,
uno dei rioni storicamente più rappresentativi della città.
Attrezzare quest’area decisamente abbandonata significa recuperarla e destinarla
alla pubblica utilità quale luogo urbano d’incontro per famiglie e per coloro
che, d’estate, si vogliono sottrarre al caotico via vai turistico. Ed allora è
necessario collocare delle panchine, una fontanella, aiuole ma, innanzitutto,
costruire lungo la scalea che conduce al primo terrazzamento un’apposita rampa
per l’accesso ai disabili.
In una vasca dalla forma ovale con zampilli, ricavata dentro un dislivello di
due gradini, verrà posta l’opera in bronzo “I Tropeani contro i Saraceni”.
Inoltre, trattandosi di un altorilievo “frontale”, il retro si troverà a ridosso
del muro sottostante la balconata del Borgo, dove vi sono due grandi archi, o
nicchie, nei quali è possibile ricavare due distinte cascate, illuminate di
notte con luci colorate.
I riferimenti storici da cui stralcia il lavoro di Lorenzo sono ascrivibili ad
un periodo piuttosto lungo, che va dall’anno 827 circa al XIX secolo. Come in
ogni paese o città ci sono particolari vicende che non entrano a far parte della
storia ufficiale, ma rimangono patrimonio inestimabile della cultura del luogo
che, spesso, usa tramandare nei racconti popolari. Tropea ne ha di interessanti:
a partire dalle vicende usuraie degli Arabi all’episodio Gabbaturchi,
inseriti in una tradizionale festa borghigiana con una performance chiamata u
ballu du camìu.
La scultura di Antonio Lorenzo, un’opera di 6 metri di lunghezza per
3,5 di altezza, è un manifesto in memoria delle sofferenze patite dalla gente di
Tropea quando doveva difendersi dagli assalti degli Arabi e dei Saraceni.
Violenza, rabbia e orgoglio sono scolpiti nei volti dei personaggi immaginari
dell’artista tropeano, sono questi gli avi ambasciatori di un’epoca
contraddistinta dalla lotta per la sopravvivenza, della vita giorno per giorno e
di un futuro che forse non sarebbe mai esistito.
Verso la fine di ottobre, i soci della Trophaeum incontreranno, in un’apposita
riunione, il Sindaco di Tropea Mimma Cortese ed alcuni Consiglieri comunali, per
valutare la fattibilità del progetto.
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